La cannabis terapeutica: domande e risposte
Le risposte alle vostre domande
- Per quali sintomi può essere utile la cannabis ?
Sintomi: tremore, qualità del sonno, dolore, rigidità.
Effetti collaterali dei medicinali: discinesia, movimenti involontari. - Cosa cambia tra terapeutica e non ?
In base alla legge attualmente in vigore la cannabis sativa NON PUO’ ESSERE COLTIVATA A LIVELLO DOMESTICO. Per cannabis terapeutica si intende quella prodotta, distribuita e consumata nel rispetto della legge attualmente vigente. In questo momento l’unica entità autorizzata alla produzione è il Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di FIRENZE - La cannabis terapeutica agisce solo sui sintomi ?
No, agisce anche sugli effetti collaterali (vedi sopra) e inoltre agisce anche come: Analgesico, antinfiammatorio, miorilassante, antispastico, potenzia l’effetto della levodopa (*), neuroprotettivo, migliora la qualità del sonno, consente il ripristino della peristalsi (*) migliorando quindi la qualità della digestione(*), migliora “vescica neurologica”. - “L’ho provata con eccellenti risultati nella gestione specialmente del tremore, del dolore e del sonno. Poi non sono più riuscito a trovarla (Toscana).”
Alla data odierna (01 dicembre 2021) lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di FIRENZE produce circa il 10% della quantità richiesta dal mercato. Unica alternativa è l’acquisto all’estero, in particolare in Olanda, di prodotti come il Bedrocan (link) che purtroppo ha costi e tempi di consegna improponibili. - E’ vero che può rallentare il processo degenerativo ?
No, si dispone di evidenze scientifiche che dimostrano di rallentare il processo di invecchiamento cellulare (*)
Punti chiave
- Equilibra le funzioni cellulari
- Non ci sono evidenze cliniche ad oggi di decessi causati dell’assunzione di cannabis
- Così come per ogni persona con Parkinson si evidenzia una specificità eziologica e sintomatica, da cui deriva una terapia definita e somministrata ad hoc, così l’assunzione di cannabis terapeutica non può essere assolutamente gestita come automedicazione. Quindi l’eventuale integrazione di cannabis terapeutica nel set up farmacologico (non si sono dimostrate a oggi eventuali interazioni) deve essere preceduta da una analisi specifica di ogni caso a cura di un medico esperto che definirà: titolazione CBD/THC, carrier, dosaggio e frequenza di assunzione.
- Non dà dipendenza.