Soluzioni pratiche per gestire meglio le difficoltà intestinali

Il 16 dicembre 2022 alle 16.00 sulla piattaforma WikiParky.TV si è tenuto un webinar intitolato “Stipsi non ti temiamo“. I contenuti sono stati sviluppati in collaborazione con l’azienda Parkinson Care. La partecipazione è stata gratuita nel rispetto della nostra mission “Gratis – ora e per sempre”. Accompagnati dalle due nuove mascotte – Tremolo e Nursy – abbiamo affrontato un argomento molto sottovalutato e di cui, spesso, non è chiara neanche la competenza intesa come figura professionale a cui rivolgersi in caso di necessità.

Il webinar è stato richiesto direttamente dagli utenti iscritti al portale Wikiparky.tv che, anche in previsione degli “sgarri” indotti dai cenoni natalizi hanno potuto segnalare gli argomenti da approfondire e/o proponendo tematiche e casistiche.
Materiali prodotti e scaricabili:


 

Perché le condizioni della salute delle famiglie con Parkinson sono peggiorate negli ultimi due anni, anche dopo la fine del lockdown ?

All’inizio del 2020 per fronteggiare l’emergenza Covid il Comitato Italiano Associazioni Parkinson ha convogliato tutte le risorse disponibili in un unico progetto di informazione e teleriabilitazione online denominato Wikiparky con i seguenti obiettivi:

  • Offrire continuità terapeutica. Sapevamo che era molto importante, scopriremo poi che l’interruzione improvvisa delle attività riabilitative può comportare un aumento del rischio di decesso (Fonte)
  • Approfondire ed estendere la coorte riferita ai risultati preliminari dello studio A1
  • Offrire assistenza e supporto per il superamento del GAP TECNOLOGICO
  • Informare, divulgare ed agevolare l’avvicinamento delle PwP al mondo della riabilitazione non solo per la gestione dell’emergenza ma anche come “agente del cambiamento”
  • Ottimizzare le risorse e sperimentare nuove soluzioni

Inaugurato il 26 marzo 2020 Wikiparky.tv ha erogato in modo continuativo servizi gratuiti rivolti alle famiglie ed alle associazioni.

L’iniziativa ha avuto un successo inaspettato, nonostante l’abbandono improvviso dei neurologi.

16.000 Partecipazioni
nella Fase 1 26/03/2020 – 22/05/2020
Valutazione dell’utilità del servizio
Survey T1
Distribuzione della frequenza di partecipazione Distribuzione della produzione di contenuti
per le diverse attività

 

Performance web

Nel 2021 elaborando i dati acquisiti nel primo anno abbiamo evidenziato tre temi che necessitavano un approfondimento:

  1. Territorio: Dove vivono le persone con Parkinson ?
  2. Salute: Dopo un anno di lockdown come è la condizione di salute di pazienti e caregiver ?
  3. Pandemia:  Quale è stato l’impatto della pandemia e delle necessarie misure di contenimento ?
Grafico 5  Dove vivono le FwP ?
il 63% risulta vivere  in  centri piccoli e piccolissimi

Grafico 6 Quanti sono gli E.O.P.D. ?
le PwP ad esordio giovanile sono il 25%

NB campione preso in esame (387 questionari) non è rappresentativo dell’intera popolazione nazionale.
Richiede sicuramente un’estensione della coorte.

Risposta 1 > territorio: “Circa i 2/3 delle persone con Parkinson e parkinsonismi vive in centri piccoli e piccolissimi (meno di 5.000 abitanti). Il 75% non è autosufficiente negli spostamenti.

Questi dati ci offrono finalmente risposte a domande significative rispetto a molteplici aspetti della patologia, di cui citiamo solamente a titolo esemplificativo:

  • Caregiver. Il 93% delle PwP è assistito da un “caregiver”
  • Abbiamo identificato un nuovo “fenotipo” di caregiver: il caregiver di prossimità . Rappresentanza non congruente che ha causato, se possibile un peggioramento dello stigMA. Siamo assolutamente consapevoli che le varie ricerche sono state condotte su corti locali come te lo Gia e non standard da approfondire e da valutare in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale, disegnano uno scenario ben diverso da quello su cui si è basata fino ad oggi la “cabina di regia” del Ministero della Sanità (leggi COMUNICATO). Il 72% delle organizzazioni ha sede in capoluoghi di provincia.  I dati grezzi messi a disposizione della Università dell’Insubria sono stati rielaborati e georeferenziati. Questo ha reso possibile l’individuazione di potenziali  soluzioni concrete ed agibili nel breve e nel medio termine. Vedi documentazione del GdL.

Il 75% delle persone con Parkinson e parkinsonismi non è indipendente per gli spostamenti. Questo dato spiega perchè le famiglie colpite da questa malattia neurodegenerativa lamentano una sensazione di “abbandono” e di inadeguatezza dell’offerta terapeutica e riabilitatiìva  che è stata concentrata nei capoluoghi di provincia. Anche le Associazioni di pazienti si sono dislocate per la maggior parte nei grandi centri lamentando a loro volta una partecipazione esigua da parte dei pazienti.

Questo dato ci spiega anche perchè, ad esempio, le persone con Parkinson siano così legate alla farmacia “di fiducia” ed in genere a compiere scelte legate al territorio. Alla luce di questo scenario,  La telemedicina e la teleriabilitazione diventano uno strumento indispensabile, così come confermato da molti studi:

“… È stato dimostrato che la discontinuità nelle visite e nelle cure genera preoccupazioni e confusione in questa popolazione fragile ed in particolare nella gestione delle terapie della fase avanzata di malattia. È emersa quindi la necessità di fornire informazioni appropriate e complete e di adeguare le modalità di assistenza, in modalità remota. In questa prospettiva, i sistemi di telecomunicazione e la medicina virtuale per la cura della MP e degli altri parkinsonismi dovrebbero essere implementati.”
Position Statement
Matteo Bologna (download)  per Acc. LIMPE-DISMOV 03/2021

In tale ottica il Comitato ha promosso fortemente lo studio : Impatto dell’epidemia di SARS-CoV-2 sulle persone con Malattia di Parkinson in Italia basato su un totale di 387 questionari validi compilati. (articolo  e video del webinar). Lo studio è stato realizzato dall’Università degli Studi dell’Insubria di Varese – da un team condotto dal  Prof. Marco Cosentino, Medico Chirurgo e Professore di Farmacologia Medica in collaborazione con l’Associazione ASPI ONLUS INSUBRIA


Altre ricerche ed analisi di cui siamo venuti a conoscenza in un secondo momento :

Position Statement
Matteo Bologna (download)  per Acc. LIMPE-DISMOV 03/2021
Lettera inviata al Ministero (download)

“Le evidenze a disposizione sottolineano inoltre l’impatto negativo dell’aggravamento delle condizioni di salute dei pazienti con MP o altri parkinsonismi affetti da COVID-19 sulle condizioni di salute generale e mentale dei relativi caregivers.”

“È stato rilevato un tasso di ospedalizzazione e di mortalità superiore nella MP ed in particolare negli altri parkinsonismi rispetto alla popolazione generale”

“Il COVID-19 determina un aggravamento dei sintomi motori e non-motori della MP e degli altri parkinsonismi. Il deterioramento clinico è stato interpretato come conseguenza diretta di meccanismi legati all’infezione o eventualmente come conseguenza dell’alterata farmacocinetica della terapia dopaminergica nel corso del processo infettivo.”

“L’impatto negativo del COVID-19 nella MP e negli altri parkinsonismi ha riguardato tutti i pazienti, indirettamente anche coloro che non hanno contratto l’infezione. A causa della pandemia da COVID19, i servizi clinici regolari per tutti i pazienti con MP e altri parkinsonismi sono stati significativamente ridotti e/o sospesi. È stato dimostrato che la discontinuità nelle visite e nelle cure genera preoccupazioni e confusione in questa popolazione fragile ed in particolare nella gestione delle terapie della fase avanzata di malattia. È emersa quindi la necessità di fornire informazioni appropriate e complete e di adeguare le modalità di assistenza, in modalità remota. In questa prospettiva, i sistemi di telecomunicazione e la medicina virtuale per la cura della MP e degli altri parkinsonismi dovrebbero essere implementati.”

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Rischio di ricovero e morte per COVID-19 nelle persone con malattia di Parkinson o parkinsonismo
Luca Vignatelli, … – Park Link (articolo)


Poster: “L’impatto indiretto di COVID-19 sui risultati clinici principali delle persone affette dal morbo di Parkinson o Parkinsonismi: Uno studio della coorte.”


  • COVID-19 nei pazienti con malattia di Parkinson che vivono in Lombardia, Italia
    A. Fasano – G. Pezzoli | (paper)
    “Conclusioni: in un’ampia coorte non selezionata di pazienti con PD non avanzato, il rischio e la mortalità da COVID-19 non differivano dalla popolazione generale, ma i sintomi sembravano essere più lievi. E’ possibile un ruolo protettivo della integrazione di vitamina D che andrebbe approfondita in studi futuri.

 

L’amantadina: da antivirale ad anti-Parkinson ed ora (forse) anche anti-Covid

L’amantadina è stata storicamente utilizzata nella malattia di Parkinson specialmente  per contenere il tremore. Negli ultimi anni, l’amantadina si è rivelata utile anche per ridurre le discinesie (movimenti involontari) che si verificano con i farmaci dopaminergici. Nel 2017, una forma a rilascio prolungato di amantadina (Gocovri – un farmaco non disponibile in Italia) è stato il primo farmaco approvato dalla FDA specificamente per il trattamento della discinesia nel Parkinson.

L’amantadina è stata inizialmente sviluppata come farmaco antivirale per il trattamento dell’influenza negli anni ’60; in seguito si è scoperto che era potenzialmente utile per il trattamento del morbo di Parkinson, che è stato successivamente confermato negli studi clinici.

L’amantadina è indicata per il trattamento sintomatico del Parkinson, in monoterapia nelle fasi iniziali della malattia o in associazione con levodopa nelle fasi avanzate. Il trattamento terapeutico più utilizzato nel Parkinson è la levodopa, precursore della dopamina, che è in grado di attraversare la barriera emato-encefalica e, una volta raggiunto il tronco encefalico, si trasforma in dopamina. Viene associata a carbidopa la quale impedisce che tale conversione avvenga in periferia. Il trattamento a lungo termine con levodopa,  chiamato “”, causa diversi effetti collaterali tra cui discinesie, ossia fluttuazioni del corpo e alterazioni del movimento che diventa frequente e ritmico. L’amantadina riduce tali eventi avversi.

Non è stato condotto alcuno studio che confronti l’amantadina a rilascio immediato rispetto alla versione con rilascio prolungato; molti studi dimostrano che l’amantadina in qualsiasi formulazione può essere efficace nel contrastaere la discinesia.

Farmacocinetica

L’amantadina è ben assorbibile per via orale e si distribuisce bene in tutto l’organismo. Essendo in grado di passare la BEE (barriera ematoencefalica) – caratteristica comune alla. levodopa – penetra rapidamente nel sistema nervoso centrale.

Effetti collaterali e rischi

L’amantadina viene scarsamente metabolizzata ed è escreta nelle urine. Ciò è a significare che in caso di insufficienza renale, l’amantadina si può accumulare nell’organismo e causare effetti tossici quali, in stato avanzato di intossicazione, insufficienza epatica e prolungata tachicardia fino ad infarto miocardico.

AMANTADINA vs PARKINSON

L’amantadina aumenta la sintesi e la liberazione della dopamina migliorando le condizioni del paziente. È anche un debole antagonista dei recettori dell’acido glutammico, neurotrasmettitore eccitatorio che modula le vie motrici. L’amantadina è comunque un farmaco di marginale importanza nella cura del Parkinson, utilizzabile nelle forme lievi ed iniziali.

AMANTADINA vs SCLEROSI MULTIPLA

Numerosi studi controllati hanno dimostrato l’efficacia di tale farmaco contro la fatica nei pazienti con sclerosi multipla; a tale scopo l’amantadina è anche il composto più comunemente usato.

Progetto “Ospedalizzazione sicura” > Accessori e tecnologie utili

KIT OSPEDALIZZAZIONE

LE APP

App per ricordarci di prendere le medicine. E’ consigliabile installare sullo smartphone / tablet del paziente l’applicazione MyTheraphy che contribuirà a ricordare al paziente quando assumere le medicine oltre ad inviare una conferma di avvenuta assunzione sia al caregiver che, se concordato, anche al personale ospedaliero.
App per aiutarci in caso di difficoltà nell’eloquio (voce bassa). “La mia voce” è uno strumento di comunicazione assistita studiato per chi si trova senza voce o con difficoltà a parlare. In pochi passaggi ed in modo intuitivo “La mia voce” consente a chi si trova senza voce di esprimere ciò che vuole, dalla richiesta di aiuto alle emozioni. Caratteristiche e funzioni:

  • categoria “dolore”, utile in caso di dolore, per descriverne il livello, il tipo e la zona del corpo in cui si manifesta
  • più di 130 icone ciascuna associata a un nome e ad una frase pre-registrata (voce maschile o femminile a scelta dell’utente)
  • funzione “nuova icona” consente di inserire nuove icone personalizzate con immagini e frasi
  • funzione “preferiti” raccoglie le icone scelte come preferite dall’utente e due set di icone utili in ospedale e quando si è fuori casa
  • funzione “scrivi e ascolta” offre la possibilità di inserire un testo e di farlo riprodurre da un sintetizzatore vocale
  • funzione “io” consente di inserire informazioni personali che potranno in ogni momento essere modificate o cancellate
  • funzione “disegna” offre la possibilità di utilizzare il dispositivo come un foglio di carta disegnando con un dito ciò che si desidera comunicare
  • funzione “amplificatore” consente di registrare messaggi e di riprodurli a un volume più alto

L’app può essere scaricata gratis da App Store e da Google Play, grazie al sostegno di Merck.
È disponibile anche in francese, inglese, tedesco, spagnolo, olandese, svedese e polacco, sotto il nome di Second voice.

Le famiglie con Parkinson incontrano il Ministro per la disabilità

L’incontro a Palazzo Chigi – 16/02/2023

Un gruppo di famiglie con Parkinson, in coordinamento con La Rete delle Associazioni ha incontrato il Ministro della Disabilità, Alessandra Locatelli, con il fine di presentare diverse iniziative che, partendo dalle famiglie e dalle associazioni, mirano a rispondere ai bisogni reali. Sono stati presentati anche i risultati di alcune ricerche che hanno indagato l’impatto del Covid sulle persone affette dal morbo di Parkinson, da parkinsonismi ed in genere da patologie croniche

Perchè abbiamo così tanto promosso questa ricerca ?

Per quella sensazione che credo tutti coloro, sia PwP che caregiver, al momche hanno ricevuto una diagnosi di Parkinson o peggio ancora di parkinsonismo

Abbiamo condiviso con il Ministro la necessità di approfondire i dati preliminari consci dell’importanza dei dati come strumento basilare per assumere decisioni e per avere un quadro completo della patologia non solo dal punto di vista epidemiologico ma anche relativamente alla distribuzione sul territorio dei pazienti e delle strutture che compongono l’offerta terapeutica. Sulla base dei dati statistici elaborati dalla nostra piattaforma Wikiparky.tv, unica piattaforma di teleriabilitazione, informazione, intrattenimento e consulenza multidisciplinare ad oggi progettata e realizzata per rispondere alle reali esigenze dell’utenza.  totalmente customizzata per operativa.  sembrerebbe essere prevalentemente dislocata in centri urbani piccoli, spesso in borghi storici, in centri rurali o in contesti naturalistici, apparentemente non adatti ad una persona con problemi di deambulazione.

La mappa NON è  il territorio

delle famiglie rispetto alla centralizzazione dei centri diagnostici, di cura e di riabilitazione. Stiamo indagando anche il peso del fattore “Ambientale” che, a nostro personale avviso, è stato completamente ignorato come risorsa per contenere i danni provocati NON DALLA PANDEMIA, per la quale sembra che le PwP in terapia con LEVODOPA possano giovare di un effetto immunizzante. ma dalla irresponsabilità     ai reali bisogni e priorità delle famiglie (pazienti e caregiver), delle Associazioni e di tutti i players coinvolti dal processo di cura.

Cod Sondaggi (titolo e target) Language 2 Language 3
1 Bisogni e priorità delle famiglie con Parkinson(ismi)
Destinatario: Persone con Parkinson(ismi) e loro caregiver familiari
1.1 Approfondimento per persone con Parkinson ad esordio giovanile
Destinatario: Persone con Parkinson(ismi) diagnosticati prima dei 50 anni
1.2 In preparazione: Approfondimento per personale scolastico (a cura del GdL Scuola & Parkinson)
2 Esperienze di ospedalizzazione
Persone con Parkinson(ismi) o altre patologie croniche, caregiver, personale sanitario che hanno avuto esperienze, sia positive che negative, di ospedalizzazione dal 20/03/2020 ad oggi
3 Bisogni e proposte delle Organizzazioni: Associazioni di Pazienti ed altri ETS
4

 

Progetto “Ospedalizzazione sicura” > La Terapia farmacologica

L’importanza di rispettare orari e dosaggi

Tratto dal sito https://www.fondazionesilvanaebruno.it/

“Buongiorno a tutti un caro saluto a tutti gli iscritti al Parkinson Cafè, pazienti e non, molti di voi già mi conoscono, io sono la Dottoressa Mesiano, medico neurologo, che da molti anni si occupa di malattia di Parkinson e che collabora con il Parkinson Caffè. Mi è stato chiesto in questo periodo molto particolare in cui le abitudini di ognuno di noi sono state bruscamente modificate dagli eventi della pandemia di formulare dei semplici consigli che possano essere di aiuto pratico. Ho pensato di darvi tre semplici consigli in tre diversi ambiti:

  1. Terapia medica farmacologica
  2. Attività motoria (video)
  3. L’alimentazione (In realizzazione – Dott. ssa M.P. Zampella / G. Maldacea)

E’ assolutamente necessario per il benessere del paziente parkinsoniano che la terapia farmacologica venga sempre assunta con regolarità e precisione e sempre alle stesse dosi e per nessun motivo questa terapia deve essere sospesa o modificata quindi in questo periodo, nel caso in cui si dovesse presentare una nuova patologia che richieda un trattamento specifico o una ospedalizzazione è necessario che il paziente continui sempre ad associare la terapia senza modificare dosaggi ed orari.

Se, come spesso segnalato negli ultimi due anni, la terapia seppur assunta con assoluta regolarità non fosse più sufficiente a garantire una qualità di vita normale o fosse subentrato qualche nuovo sintomo di aggravamento della in questo caso è necessario che consultiate il vostro neurologo.

Ricordo infine che molti di voi probabilmente stanno assumendo farmaci per la cui prescrizione sono necessari i piani terapeutici, ebbene se questi dovessero essere in scadenza anche in questo caso per il loro rinnovo contattate telefonicamente il neurologo di fiducia il nuovo piano terapeutico vi verrà inviato a domicilio via posta o via mail.”

Per approfondire >>

  1. L’efficacia dei farmaci per il Parkinson
  2. La storia della Levodopa
  3. Febbre VS Parkinson : perchè le persone con Parkinson devono evitare possibilmente gli stati febbrili, Omocisteina e Parkinson: perchè è importante monitorarla periodicamente, LPT : un nuovo approccio alla tradizionale terapia farmacologica anti-Parkinson
  4. Impatto dell’epidemia di SARS-CoV-2 sulle persone con Malattia di Parkinson in Italia

 


La Terapia farmacologica

  • QUANDO COMUNICARLA. La terapia farmacologica è FONDAMENTALE che sia comunicata PRIMA del ricovero in modo scritto, analitico e chiaramente comprensibile. Nel predisporre il documento non date nulla per scontato. Fatene almeno 3 copie: una da consegnare all’ingresso in reparto, una da tenere in camera facilmente visibile ed una per il paziente da portare sempre con se. Come si scrive una terapia farmacologica ?
  • ORARI. Devono essere tassativamente rispettati perchè eventuali “off” da fine dose agevolano il verificarsi di situazioni pericolose. Dato che gli orari dei pasti in ospedale sono sicuramente diversi da quelli di casa vi suggeriamo di mettervi in contatto PRIMA con la struttura per rivedere di conseguenza in anticipo la terapia con il proprio neurologo. Ricordiamo che è buona norma assumere i farmaci almeno 1/2 ora prima dei pasti e non prima di due ore dopo i pasti.
  • DISPONIBILITA’ dei FARMACI. Normalmente la struttura che prende in carico il paziente provvede a reperire i farmaci, a custodirli ed a somministrarli. In fase di dimissione la struttura vi consegnerà un set dei farmaci per coprire i primi giorni di rientro a casa. Suggeriamo, IN OGNI CASO, di predisporre 3 “stock dei farmaci”: uno basico che copra 1/2 giorni per il paziente per emergenze (se possibile), uno per la struttura ed uno per il rientro. Sullo stock per la struttura vi consigliamo di scrivere il cognome del paziente su almeno 3 lati della confezione ben visibile
  • verificate la scadenza di eventuali Piani Terapeutici; se necessario richiedete al neurologo  di  farvene una copia e inseritela nella cartellina che consegnerete al momento del ricovero
  • Nel caso la terapia preveda farmaci sensibili all’esposizione all’aria o alla luce (ad esempio il Sirio®) dotatevi di un portamedicinali adeguato.
  • Nel caso la terapia preveda farmaci sensibili all’esposizione all’aria o alla luce (ad esempio il Sirio®) dotatevi di un portamedicinali adeguato.
  • GESTIONE AUTONOMA. In ospedale è molto improbabile che vi consentano una autogestione dei farmaci. D’altra parte è il ritardo nella somministrazione dei farmaci è il primo in classifica per frequenza, area geografica e come predittore di peggioramento della sintomatologia, dello stato di “ansia” del caregiver e dell’aumento dei fwno £ Se il paziente è “affidabile”, ossia è abituato a gestire i farmaci in coordinamento con il proprio caregiver, dovete concordare PRIMA con il responsabile del reparto presentando un documento che comprovi l’affidabilità, fate indicare per iscritto al vostro neurologo o al MMG che nella quotidianità il paziente è nelle condizioni di gestire autonomamente la terapia farmacologica (esempio di dichiarazione). Pretendete che quanto concordato venga scritto chiaramente sulla cartella clinica.
    PROGETTO PDINFO-Protezione PwP prevederà il calcolo automatico basato sula puntualità ricavata dalla pressione del pulsante verde o da un opzione della App a comando vocale o da menu.

Considerate che in reparto al cambio del turno chi subentra seguirà esclusivamente le indicazione scritte in cartella.

 

La Terapia farmacologica

Pronto Soccorso

Materiali

Kit

Sondaggio

 

 

Gruppo Caregiver Italiani del Parkinson

Il gruppo  dei  Caregiver Italiani  del  Parkinson è nato grazie alla iniziativa di Beppe Turco  che, 7 anni fa ha passato l’incarico a Giulio Maldacea (profilo) ed è attivo su facebook da sette anni proponendosi come luogo virtuale dove i caregiver – nella realtà “le famiglie”  – possono confrontarsi sulle varie problematiche in un “ambiente protetto”.

Le domande e le richieste di aiuto che vengono postate sono sempre più numerose e  tecniche ed in molti casi sono inerenti all’ambito farmacologico o richiedono tempo ed una qualifica professionale. Il problema è che i neurologi da diversi anni difficilmente frequentano gruppi su Facebook.

L’idea è quella di specializzare i vari gruppi sulle singole tematiche e far crescere all’interno di ogni gruppo delle figure che  concorrono alla moderazione, instradando le problematiche non risolvibili tramite le diverse disponibili internamente verso una consulenza online o in presenza con strutture o medici convenzionati. messo a disposizione

  1. che, mediate. Da una piattaforma e da volontari, ed alla attività di raccolta fondi.

 L’idea è quella di sfruttare Facebook per accogliere nuovi membri, utilizzare i post per comunicare direttamente tra membri, per segnalare news, eventi, per condividere esperienze, etc.
Per quesiti, consulenze o necessità che riguardano qualsiasi forma di terapia o ricerca di medici/strutture si accederà ad una piattaforma che verrà messa a disposizione dei Gruppi FB che aderiranno. a questa iniziativa (Caregiver Italiani del Parkinson, Parkinson Ricerca e consigli).

 

 

 


 

Approvato in Svezia lo studio clinico di un nuovo trattamento per il morbo di Parkinson basato sulle cellule staminali

Una terapia sperimentale basata su cellule staminali per il trattamento della malattia di Parkinson, STEM-PD, ha ottenuto l’approvazione normativa per uno studio clinico di Fase I/IIa. L’approvazione etica della sperimentazione è già stata ottenuta dall’Autorità svedese per la revisione etica e il team STEM-PD, guidato dall’Università di Lund in Svezia, è quindi pronto a procedere con la sperimentazione.

“Siamo entusiasti e attendiamo con impazienza questo studio clinico sullo STEM-PD, sperando che possa potenzialmente aiutare a ridurre il peso significativo della malattia di Parkinson. Si è trattato di un enorme lavoro di squadra durato oltre un decennio e l’approvazione normativa rappresenta una pietra miliare importante e importante”, afferma la professoressa Malin Parmar che guida il team STEM-PD dell’Università di Lund in stretta collaborazione con i suoi colleghi dello Skåne University Hospital, l’Università di Cambridge, dell’NHS Foundation Trust (CUH) degli ospedali dell’Università di Cambridge e dell’Imperial College di Londra.

STEM-PD è un prodotto sperimentale a base di cellule nervose dopaminergiche a base di cellule staminali embrionali umane , progettato per sostituire le cellule perse nella malattia di Parkinson. Questo è il primo studio di questo tipo in Europa e gli studi preclinici e clinici sullo STEM-PD sono stati finanziati da agenzie di finanziamento nazionali e dell’UE. Inoltre, il team STEM-PD ha ottenuto  finanziamenti e  prezioso supporto per l’attuale studio da Novo Nordisk; una collaborazione che proseguirà per lo sviluppo futuro del prodotto.

Le cellule da utilizzare nella sperimentazione sono state prodotte secondo le buone pratiche di fabbricazione (GMP) presso il Royal Free Hospital di Londra e sono state sottoposte a rigorosi test in laboratorio.

” I nostri dati mostrano che il prodotto STEM-PD è sicuro e altamente efficace nel ripristinare i deficit motori nei modelli preclinici della malattia di Parkinson “, afferma Agnete Kirkeby dell’Università di Lund, che ha guidato lo sviluppo preclinico del prodotto.

Lo studio STEM-PD sta studiando la sicurezza e la tollerabilità del trapianto di cellule STEM-PD nel cervello di pazienti con malattia di Parkinson moderata (numero EudraCT:2021-001366-38). L’esito primario dello studio STEM-PD è valutare la sicurezza e la tollerabilità del prodotto trapiantato un anno dopo il trapianto, mentre gli endpoint secondari valuteranno la sopravvivenza e la funzione delle cellule trapiantate mediante imaging cerebrale, oltre a misurare gli effetti sul morbo di Parkinson. sintomi. Lo studio STEM-PD prevede di arruolare un totale di 8 pazienti per il trapianto, iniziando con pazienti provenienti dalla Svezia, e con successivi piani per l’arruolamento di pazienti anche dall’ospedale universitario di Cambridge nel Regno Unito. L’inizio della sperimentazione è in attesa dell’ispezione del sito clinico da parte delle autorità. Non è possibile offrirsi volontariamente per partecipare alla sperimentazione.

Lo Skåne University Hospital di Lund (Svezia) è lo sponsor clinico della sperimentazione e il sito in cui verranno eseguiti tutti gli interventi chirurgici di trapianto. STEM-PD si basa su una lunga storia di lavoro simile svolto in questo sito: “I nostri team hanno già eseguito studi di trapianto di cellule nel morbo di Parkinson, ma questo è il primo studio che utilizza un medicinale derivato da cellule staminali per la sostituzione dei neuroni della dopamina.” afferma Håkan Widner, rappresentante dello sponsor dell’ospedale universitario di Skåne. Il professor Roger Barker dell’Università di Cambridge e CUH, responsabile clinico del progetto, commenta inoltre che “L’uso delle cellule staminali ci consentirà in teoria di produrre quantità illimitate di neuroni della dopamina e quindi apre la prospettiva di produrre questa terapia a un vasto pubblico”. popolazione di pazienti. Ciò potrebbe trasformare il modo in cui trattiamo la malattia di Parkinson”.