Omocisteina e Parkinson: perchè è importante monitorarla periodicamente

CHE COS’È L’OMOCISTEINA?

L’omocisteina è una sostanza chimica, che viene prodotta dal corpo. normalmente viene trasformata in una sostanza innocua ed utile all’organismo. Tutti abbiamo omocisteina nel sangue, ma il problema sorge quando non viene metabolizzata nel modo adeguato e si accumula all’interno dell’organismo creando il fenomeno dell’iperomocisteinemia. L’incremento dei livelli di omocisteina plasmatica provoca danni alle cellule che formano il “rivestimento” arterioso ed è associata ad arterosclerosi e malattie vascolari trombotiche.

COME SI MISURA IL LIVELLO DI OMOCISTEINA?

Testare l’omocisteina è molto semplice: è sufficiente far inserire dal tuo medico la richiesta nel prelievo di sangue che fai di routine. I valori di riferimento in genere sono:

  • un valore inferiore a 13 micromoli per litro è considerato normale
  • un valore tra 13 e 60 micromoli per litro è considerato moderatamente elevato
  • un valore maggiore di 60 fino a 100 micromoli per litro è considerato gravemente elevato.
Accedi all’area riservata e scarica il Panel di analisi del sangue specifico per MdP 

QUALI SONO I FATTORI DI RISCHIO CHE PORTANO AD AVERE ALTE CONCENTRAZIONI DI OMOCISTEINA

Sono molteplici:

  • Deficit di vitamine del gruppo B
  • Carenza di folati
  • Alimentazione scorretta
  • Patologie a carico dei reni
  • Psoriasi
  • Basso livello di ormoni tiroidei
  • Celiachia
  • Depressione
  • Sedentarietà
  • Alcuni tipi di farmaci (tra cui alcuni anti-parkinson) che inibiscono l’assorbimento dei folati e delle vitamine del gruppo B e inducono un incremento di omocisteina nel sangue.
  • Eredità genetica dovuta alla mutazione del gene MTHFR

COME SI PUO’ INTERVENIRE IN CASO DI VALORI OLTRE I PARAMETRI ?

L’integrazione con vitamina B12 e folati con i seguenti dosaggi:

  • un mg di ac. folico
  • 500 mcg di vitamina B12

In uno studio condotto dal team del Prof. Pezzoli riduceva in modo significativo i livelli di omocisteina.

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Kynmobi - Parkinson

Kynmobi® è il nuovo farmaco sublinguale per la gestione degli “Off”

Il nuovo prodotto è basato sull’apomorfina e somministrato tramite un film sublinguale che dovrebbe consentire un rapido sollievo dalle fluttuazioni motorie nei pazienti con malattia di Parkinson, compresi gli episodi di “off” mattutini (vedi articolo del 2018).

Negli USA il farmaco è commercializzato dal 2020

Nella fase di sperimentazione il farmaco si è dimostrato efficace e generalmente sicuro, tanto che a maggio 2020 la FDA (l’equivalente dell’AIFA negli States) ne ha approvato la commercializzazione negli USA.

Immagine del lancio del prodotto Kynmobi sul sito USA
Immagine dal sito https://www.kynmobi.com/

Incoraggianti risultati dello studio pluriennale sono stati esposti al 23° International Congress of Parkinson’s Disease and Movement Disorder Society (MSD Virtual Congress 2020). I risultati sono stati riportati anche da “Parkinson Today” ( articolo).

Riteniamo particolarmente interessante la modalità di somministrazione sublinguale che bypassa quindi la classica via digerente con tutte le problematiche che ben conosciamo.

E in Italia quando sarà disponibile il farmaco Kynmobi® ?

In Italia il farmaco sarà disponibile grazie ad un importante investimento fatto dalla azienda Bial che ben conosce la nostra realtà, dal 2018 la Bial è presente nel mercato italiano con il farmaco Ongentys® (opicapone). Campagna 2018-2019.

L’autorizzazione in Italia deve essere rilasciata da AIFA che oltre a valutare la sicurezza del farmaco ne valuta anche l’adeguatezza economica in base ai parametri imposti dal Ministero della Salute ed assegnati per tipologia di farmaco.  Considerando che il “gold standard” per il Parkinson è stato commercializzato 50 anni fa è evidente che mantenendo come unico criterio il “minor costo” sarà molto difficile che un nuovo  farmaco che deve ammortizzare tutti i costi di sviluppo possa arrivare nelle farmacie se non in categoria  “C” (costo totalmente a carico del paziente, come per il farmaco Inbrija).


Approfondisci: Lo studio di Fase III in corso