La stagione estiva può rappresentare un momento di rischio per effetto delle alte temperatura, del tasso di umidità e degli sbalzi termici tra il caldo esterno e l’aria condizionata dei locali pubblici.
Tutti noi, compreso chi ha la malattia di Parkinson, dobbiamo adottare dei piccoli accorgimenti per non incorre in problemi di salute o spiacevoli incidenti.
La Dott.ssa Maria Paola Zampella (biologa nutrizionista – responsabile della rubrica Nutrizione di Wikiparky.TV) ha realizzato questo vademecum prendendo spunto dal decalogo del Ministero della salute (link) ed integrandolo con la sua esperienza e con il vissuto di pazienti esperti, caregiver, riabilitatori e neurologi.
“Le persone con Parkinson sono veramente un gruppo ad alto rischio che merita di essere vaccinato rapidamente,” Bastiaan R. Bloem, autore principale e direttore del Radboud University Nijmegen Medical Centre
Le persone con Parkinson dovrebbero avere la priorità per i vaccini COVID-19
Alle persone con Parkinson dovrebbe essere data priorità per ottenere i vaccini perché, nel caso di infezione, rischiano di sviluppare sintomi gravi, questo è quello che affermano gli esperti a livello nazionale ed internazionale.
Questo non significa che per una persona con Parkinson ci sia un rischio maggiore di infezione, ma che in caso di infezione è più probabile che sviluppi sintomi gravi.
L’interazione e la compatibilità tra vaccini e Parkinson
In un articolo pubblicato sul Journal of Parkinson’s Disease, scienziati e medici professionisti hanno detto che i vaccini approvati a base di mRNA da Pfizer-Biontech e Moderna non sono noti per interagire con la degenerazione cerebrale causata da PD.
Non vi è inoltre alcuna prova che i vaccini COVID-19 possano interferire con le attuali terapie del Parkinson. Citando i dati degli studi clinici di Fase 3, gli autori dell’articolo hanno notato che i tipi o l’incidenza degli effetti collaterali dei vaccini COVID-19 nelle persone con malattia di Parkinson era pari a quello delle persone sane.
Perchè è urgente vaccinare le persone affette da Parkinson ?
Il Dr. Bloem sottolinea che la diminuzione dell’attività fisica a causa delle restrizioni, associata allo stress acuto e cronico dalla pandemia mette le persone affette da Parkinson in una condizione di maggiore rischio nel caso di infezione da Covid-19.
Il Dr. Bloem ha detto inoltre che i politici dovrebbero dare priorità ai vaccini per le persone con Parkinson ed i medici non dovrebbero esitare a prescrivere il vaccino ed i pazienti stessi non dovrebbero preoccuparsi nel ricevere le dosi.
Tuttavia, ha esortato cautela per pazienti anziani molto fragili che si trovano in una fase avanzata della patologia.
“Sono direttore clinico presso CurePSP, un’organizzazione senza scopo di lucro con sede a New York City, dedicata al supporto di coloro che soffrono di PSP, CBD e MSA e delle loro famiglie e di coloro che si prendono cura di loro. Questo memo indica che PSP, CBD o MSA sono condizioni che aumentano il rischio di morte da Covid-19 e quindi dovrebbero qualificarsi come condizioni sottostanti che garantiscono la priorità per la ricezione di un vaccino Covid.” Dr Lawrence I. Golbe, MD, Director of Clinical Affairs, CurePSP – Fonte
L’opinione della International Parkinson and Movement Disorder Society
“Abbiamo incoraggiato la nostra comunità di specialisti sanitari a raccomandare la vaccinazione COVID-19 ai loro pazienti con PD (o ai loro caregiver responsabili) a meno che non ci sia un motivo specifico che preclude la somministrazione. Raccomandiamo inoltre ai pazienti di farsi avanti per cercare il vaccino non appena è disponibile. La raccomandazione viene fornita perché i benefici ed i rischi non sono diversi rispetto alla popolazione generale (della stessa età) e perché vogliamo che i nostri pazienti siano protetti contro la malattia e le sue conseguenze. Questa conclusione può essere estesa anche a pazienti con altri disturbi del movimento che non hanno mostrato differenze nei dati del vaccino riportati.”
Il pranzo di Natale, la cena della Vigilia, il cenone di San Silvestro e il pranzo di Capodanno sono dei momenti MOLTO IMPORTANTI per tutti noi. Rappresentano una occasione per ritrovarsi, per condividere qualcosa con i propri cari, per assaporare i ricordi e per godersi dei momenti sereni.
La malattia di Parkinson NON DEVE FARCI RINUNCIARE alla convivialità: al contrario dobbiamo cercare di assaporare ogni momento di compagnia dei propri cari. Non mancheranno sicuramente gli sgarri, con possibili rallentamenti dell’azione del farmaco.
Questo non significa evitare il pasto più elaborato tipico dei giorni di festa. È possibile creare degli piatti festivi gustosi, con il giusto equilibrio di nutrienti, soprattutto nell’ottica della migliore azione della terapia farmacologica.
Il Comitato Italiano Associazioni Parkinson sta raccogliendo storie di persone con Parkinson che hanno avuto sensibili peggioramenti a causa della difficoltà di accedere alle terapie riabilitative ed alle visite di controllo in questi mesi di pandemia.
Abbiamo la possibilità di dare voce a queste storie grazie ad una trasmissione televisiva nazionale di approfondimento ed informazione.
Quando Barbara mi ha spiegato come si faceva, ho capito che si potevano usare non solo i pastelli, ma anche carta e stoffa colorata, e anche la lana e il filo, o la pasta e il riso.
Ho provato e mi è “uscita” la prima opera, un po’ storta e un po’ dritta: l’ho intitolata “L’ ALBERO” e
L’ ho anche firmata.
Prima ho fatto il disegno ” in brutta”, a matita, per rendermi conto di cosa facevo. Con la carta ho fatto l’albero con i fiori: carta marrone per l’albero e pezzettini rossi e verdi per i fiori. Ho fatto lo sfondo con gli acquerelli: un bel cielo azzurro. Con i colori a cera verde e marrone ho fatto il prato con un po’ di terra. Di carta marrone ho fatto anche la staccionata; con la matita ho disegnato un muretto di pietra, come un sasso grande, e poi il prato verde, con i pastelli a cera. Il sole giallo a matita, e tre uccellini che volano.
I miei figli erano entusiasti, le bambine anche, e tutti quelli a cui l’ho fatto vedere mi facevano i complimenti e mi dicevano che ero brava a disegnare. Ma io l’avevo scoperto solo allora!.. Mio figlio ha fotografato L’ALBERO e l’ha mandato sul nostro gruppo di W.A., così Barbara e tutti mi hanno mandato messaggini di complimenti… In seguito ho fatto LA BAMBINA con L ‘AQUILONE, il PAESAGGIO NOTTURNO e L’ ARCOBALENO.
Ho usato la stessa tecnica: lo sfondo del cielo e del mare sfumato, con gli acquerelli. La bambina,vista da dietro,ha i capelli della Lecciso e le gambe di una modella ritagliati da una rivista. L’aquilone l’ha disegnato Gabriele, perché mi ha vista un po’ incerta..io ho aggiunto i fiocchetti di lana e il filo che lo sostiene mano alla bambina.
Il PAESAGGIO NOTTURNO, è venuto così, senza pensarci..Ho tirato delle righe che davano l’idea di case…. Lo sfondo fatto con gli acquerelli, era un cielo,scuro,con la luna sfumata. Poi ho colorato con i pastelli: le case scure e i tetti rossi.
Una sera, dopo il temporale, guardavo il cielo e ho visto l’arcobaleno. Mi è venuta l’isirazione e mi sono detta: “Domani faccio un disegno!” Così è nato L’ ARCOBALENO.
LA VALIGETTA
Da lì mi sono fatta la ” valigetta del pittore”, perché ho capito che ero un’ artista…
La valigetta è di plastica bianca, da disegno. L’avevano usata i miei ragazzi a scuola.
Dentro ho messo: matite colorate, pastelli a cera, acquerelli, matite, temperino e un paio di forbicine.
Le forbicine servono per tagliare la carta colorata, non quella comprata, ma quella delle riviste.
Quando trovo una pagina colorata, la strappo e la tengo per quando mi serve, la ritaglio subito, se la parte che mi serve è piccola.
Anche la carta sta nella valigetta.
INCORAGGIAMENTI
Mio figlio continuava a dirmi: “Mamma, fai un altro quadro!”
Anche la mia consuocera, quando li ha visti, ha esclamato entusiasta in dialetto: “O Signur! Fanne degli altri che poi facciamo una mostra!”
Le mie nipotine mi dicono sempre : ” Nonna! Ma che bello! Che brava! Hai fatto un altro disegno?”
e io rispondo : ” Devo aspettare l’ispirazione! ”
Così, quando tornano a trovarmi mi chiedono :
“Nonna, ti sei ispirata? ” anzi, la piccola dice :
” Nonna, ti sei RISPIRATA?”
Il bello è che l’ispirazione non sempre viene.
Quando sono annoiata, Simone mi dice : “Mamma, tira fuori le tue capacità! ”
Così a volte apro la valigetta, ma poi la richiudo, perché l’ispirazione non c’è!
Comunque Andrea mi ha detto: ” Mamma, sono orgoglioso di te! Faremo di sicuro una mostra!
Una mostra in biblioteca.. e poi magari anche alla Pro Loco…”
Simone si è offerto di fare le cornici e ha già adocchiato il legno adatto..
Io ho pensato tra me e me: “Non si sa mai!”
“Parkinsonologi on-line” è un servizio reso possibile da un team di neurologi, psicologi, terapisti, logopedisti ed altri esperti – che si stanno offrendo spontaneamente come volontari ed a titolo TOTALMENTE GRATUITO – per aiutare le famiglie con Parkinson in questi momenti di emergenza. Ogni esperto risponderà nel proprio ambito di competenza indicato nella tabella. Ogni esperto potrà mettersi a disposizione seguendo due modalità :
Consulenza individuale. Slot da 20” in videochiamata tramite whatsapp. E’ richiesta la prenotazione che si può ottenere compilando il modulo sottostante
Consulenza collettiva. Webinar, dirette Facebook o incontri in presenza. E’ consigliata ma non obbligatoria la prenotazione. Le domande, anche se riguardano argomenti non discussi dal programma, possono essere comunque inserite, la risposta avverrà dopo l’evento o sarà schedulata nelle prox edizioni.
Verificare nella seguente tabella la persona con cui volete confrontarvi e compilate il modulo di prenotazione in fondo a questa pagina, sarete richiamati in tempo utile.
Se avete un consulente da segnalarci:
Parkinsonologo
Ambito di competenza
Ambito territoriale
Consulenza individuale – Slot di 20” nell’orario :
“Cari amici,
sono tempi difficili, noi anziani siamo confinati a casa, i bambini non possono andare a scuola, dobbiamo evitare ogni contatto con altre persone…lavare le mani, non toccarci occhi, naso, bocca… sono regole importanti da rispettare, ma possiamo fare di più, possiamo potenziare le nostre difese. Fin dai tempi di Pasteur si sa che le malattie infettive dipendono, si, dal contatto con il microbo o il virus, ma anche dal terreno, il nostro terreno, quello che coltiviamo dentro di noi. La Grande Via, la via del cibo, del movimento e della meditazione, è anche la via per fortificare il nostro terreno e difenderci dalle infezioni.
Grandi studi epidemiologici che seguono centinaia di migliaia di persone, in Europa e negli Stati Uniti d’America, di cui conosciamo le abitudini alimentari, hanno dimostrato che chi ha un’alimentazione ricca di fibre vegetali, soprattutto di cereali integrali, muore meno, oltre che di diabete, di infarto e di cancro, anche di malattie infettive. Già 50 grammi di cereali integrali al giorno riducono significativamente la mortalità per malattie infettive e 90 grammi al giorno la riducono del 25%. È sufficiente mangiare pane integrale invece di pane bianco, riso integrale invece di riso bianco, oppure zuppe di orzo o farro decorticato, o sorgo, miglio, grano saraceno. Le fibre fanno funzionare bene l’intestino, nutrono i microbi buoni che vivono nell’intestino e lo mantengono in buona salute, e se l’intestino è sano anche il sistema immunitario è sano e ci difende dalle infezioni.
Cogliamo l’occasione dello stare in casa per cimentarci nella cucina dei cereali integrali. Vi ricordo le dosi:
Riso integrale: un volume di riso e due di acqua fredda, quando bolle mettere il fuoco al minimo, il sale, il coperchio e la sveglia a 45 minuti, poi spegnere il fuoco e muovere il riso con bacchette di legno.
Miglio decorticato: un volume di riso in tre volumi di acqua calda per 25-30 minuti.
Orzo o farro decorticati: un volume in tre di acqua, a freddo, e cuocere a fuoco basso per 45 minuti (meglio prima ammollare il cereale in acqua per qualche ora, ma non indispensabile).
Grano saraceno: uno a due per 20 minuti.
Oggi sono in commercio ottime polente di saraceno istantanee. Impastando la farina di saraceno con la purea di zucca o di cavolfiore, inoltre, si possono preparare ottimi gnocchi. Io li condisco con un sugo preparato mescolando un cucchiaio di miso, tre o quattro cucchiai di tahini e cinque o sei cucchiai di acqua.
I cereali integrali sono così buoni che è sufficiente condirli con poco olio evo e gomasio, ma meglio con verdure e legumi.
I grandi studi epidemiologici mostrano anche che la mortalità per malattie infettive (oltre che per diabete, infarto e cancro) è associata al consumo di carne. Evitiamo in particolare salumi e carni rosse. I vecchi medici raccomandavano, per l’influenza, il brodo di pollo. Era probabilmente un consiglio sensato in tempi in cui la dieta era carente di proteine, ma oggi mangiamo fin troppe proteine, mediamente circa il doppio di quanto abbiamo bisogno. Meglio mangiare prevalentemente cibi vegetali.
Anche dallo zucchero sarebbe bene stare lontani. Già 50 anni fa era stato osservato che lo zucchero riduceva la fagocitosi, la capacità dei globuli bianchi di inglobare e distruggere batteri. È noto, inoltre, che il carico glicemico della dieta aumenta lo stato infiammatorio. Meglio evitare, quindi, i prodotti industriali a base di cereali raffinati e patate.
I virus amano il freddo, per cui difendiamoci dal freddo, non mangiamo d’inverno gelati e frutti tropicali, e non prendiamo antipiretici quando abbiamo la febbre. È ben dimostrato che prolungano la malattia.
Può essere utile assumere integratori di Zinco. Più studi indicano che lo Zn aumenta l’espressione di Interleuchina-2 e di Interferone-gamma, due sostanze che stimolano la generazione di cellule natural killer e cellule T citotossiche che uccidono virus, batteri e cellule tumorali. Uno studio su anziani in case di riposo ha mostrato che chi ha alti livelli di Zn nel sangue ha un minor rischio di sviluppare polmoniti. Può essere utile assumere probiotici con lattobacilli e bifidobatteri: più studi sugli animali di laboratorio e sull’uomo ne hanno evidenziato l’effetto protettivo e curativo sull’influenza. Possono essere utili alcune fitoterapie, in particolare con echinacea, che può ridurre il rischio di polmonite in chi ha l’influenza (l’echinacea ridurrebbe l’adesione dei batteri alle cellule della mucosa bronchiale.
Più studi, inoltre, hanno riscontrato che un moderato esercizio fisico riduce il rischio di contrarre l’influenza, mentre esercizi intensi potrebbero aumentare la suscettibilità. Facciamo quindi passeggiate e un po’ di esercizi aerobici, ma senza esagerare.
Una ventina di studi sperimentali sull’uomo, infine, hanno esaminato gli effetti della meditazione sul sistema immunitario e molti di loro hanno constatato una ridotta espressione dei geni dell’infiammazione, in particolare la ridotta attivazione di NfKB, e un aumento delle cellule T C4+. Uno studio ha anche mostrato che dopo un paio di mesi di pratica di meditazione la vaccinazione anti-influenzale è più efficace.
In conclusione, anche in tempi di epidemia, la pratica delle tre vie ci può aiutare.
Come ogni mattina ci arrivano le segnalazioni di tutte le notizie che riguardano il Parkinson. Tra queste un articolo di un giornale pugliese mi colpisce : “Anziano malato di Parkinson rapinato mentre passeggia, arrestato il rapinatore 26enne“. Leggo l’articolo con il cuore triste immaginando la scena. Non sempre le cose sono come te le immagini. Il rapinatore questa volta è stato sfortunato perchè il vecchietto tremolante con il deambulatore ha reagito molto male alla rapina. Non solo si è lanciato insieme alla moglie all’inseguimento del rapinatore che era in bicicletta. Ha chiamato la Polizia chiedendo il loro intervento e dando indicazioni su dove si trovasse.
Il problema è che il nostro eroe ha raggiunto il rapinatore PRIMA dell’arrivo della Polizia che si è trovata davanti ad una scena che mi ha fatto venire in mente un simpatico personaggio della fumettistica italiana – Numero UNO in Alan Ford – : la “vittima” aveva bloccato il rapinatore e stava cercando di farsi ridare il portafoglio brandendo minacciosamente il bastone. Alla vista della Polizia il rapinatore si è arreso ed ha consegnato il portafoglio con tutto il contenuto. Il 26enne è stato arrestato e condotto in carcere con l’accusa di rapina.
Vorremo dare un volto a questo eroe, proveremo tramite la nostra Rete a rintracciarlo e metterci in contatto perchè credo si meriti ad honorem il titolo di Dopamine Hero. Siete d’accordo ? Ci aiutate a trovarlo ? Il fatto è accaduto ieri a Lecce.