Farmacisti e pazienti : alleati è meglio.

In questi giorni riceviamo moltissime telefonate ed email in merito ai problemi dovuti alla prolungata carenza di alcuni farmaci, primo fra tutti il Sirio® (leggi articolo dedicato : https://bit.ly/2I2LMtQ).

Ovviamente la tensione – dopo mesi di rinvii – sta salendo e stiamo notando sempre più spesso toni accesi nei confronti delle farmacie che, nella filiera della industria del farmaco, sono quelli che poi si confrontano con l’utenza in modo diretto. Vogliamo ricordare a tutti che anche il lavoro del farmacista nel corso degli anni è divenuto sempre più complicato a fronte di una riduzione generale delle marginalità. Inoltre, che lo vogliamo o no, sono il nostro riferimento diretto per i farmaci. Quindi il nostro messaggio generale è : create un buon rapporto con il vostro farmacista, sceglietevi quello che preferite e che si dimostra più efficiente, spiegategli le vostre esigenze. Considerate che alcuni, laddove si crei un rapporto di fiducia, hanno modo di memorizzare nel loro sistema informativo il quantitativo periodico di medicinali di cui necessitate. Questo agevola loro nella predisposizione degli ordini periodici e quindi noi che probabilmente aspetteremo di meno per averli disponibil.

Proprio da alcuni operatori abbiamo ricevuto risposta a tre domande frequenti :

1) QUANTE CONFEZIONI SI POSSONO SEGNARE PER OGNI RICETTA ?
Due di regola, fino a SEI se avete il codice di esenzione 038
Approfondimenti :
https://www.laleggepertutti.it/154074_quante-medicine-si-po…
http://www.snamimilano.org/pluriprescrizioni-di-farmaci-circolare-regionale/

2) PERCHE’ IN ALCUNE FARMACIE IL SIRIO® (ed altri farmaci) A PAGAMENTO E’ DISPONIBILE ?
Questo è il risultato, a nostro avviso, di una legislazione in ambito della distribuzione dei farmaci assolutamente scriteriata. Risposta : perchè alcune farmacie sono autorizzate ad operare anche come distributori e quindi posso vendere il farmaco direttamente al cliente al di fuori del sistema della previdenza sanitaria, quindi loro lo comprano, lo pagano e lo rivendono. E’ ovvio che il legislatore avrebbe dovuto prevedere dei vincoli per garantire la disponibilità di farmaci salvavita o comunque essenziali per patologie invalidanti / croniche.
Se vuoi scaricare l’anagrafica delle Farmacie-grossisti clicca i seguenti link (file esportato dal sito del Ministero della Salute (dati non verificati) :

3) E’ POSSIBILE COMPRARE I FARMACI SENZA RICETTA ?
Premettendo che è assolutamente sconveniente visto che in questo caso il costo è completamente a carico del cliente, in alcuni casi previsti dalla legge E’ POSSIBILE. Come detto prima specialmente nel caso sussista un rapporto di fiducia tra farmacista e cliente, dove la nostra patologia sia nota e quindi le nostre esigenze siano palesi, è raro che il farmacista si rifiuti di venderci un farmaco che abitualmente acquistiamo. Maggiori dettagli sui casi previsti dalla legge : https://www.laleggepertutti.it/145046_quando-e-possibile-av…

Consiglio finale : NON ARRIVATE A VEDERE L’ARMADIETTO DELLE MEDICINE VUOTO PER FARVI FARE LA RICETTA DAL MEDICO E POI ANDARE IN FARMACIA MENTRE STANNO CHIUDENDO, TRAFELATI, SUPPLICANDO UN FARMACO ! Muovetevi per tempo. Prenotateli prima. Informatevi sulla disponibilità. Non state comprando un prodotto qualsiasi, ne va della vostra salute e della tranquillità familiare
!!!

Parte la “Rete di monitoraggio farmaci anti-parkinson” : 33 città già coperte.

Il problema della mancanza dei medicinali sta assumendo connotati inquietanti. Ad inizio anno è mancato il Sinemet® (vedi campagna), poi il Sirio® (vedi campagna) che probabilmente ora sta comportando problemi di disponibilità del Madopar® (suggerito come sostitutivo del Sirio®). In questi giorni sembra che anche lo Stalevo® non sia disponibile in alcune regioni.

Abbiamo studiato approfonditamente il problema e siamo molto preoccupati perché è veramente di difficile soluzione. I processi burocratici previsti per gestire questi problemi sono focalizzati su aspetti economici e formali che non tengono minimamente in considerazione la qualità della vita del paziente.

Il Comitato Italiano Associazioni Parkinson ha deciso di rendere operativa una rete nazionale di farmacie e volontari che monitoreranno la reale disponibilità dei farmaci anti-parkinson.

In tale ottica stiamo cercando una farmacia / un volontario, in una prima fase, in ogni capoluogo di provincia, successivamente con maggiore capillarità, che si assuma l’impegno di segnalare una volta a settimana le carenze dei farmaci antiparkinson. Al volontario chiediamo di attuare una collaborazione con una farmacia di riferimento presso la quale si recherà o telefonerà settimanalmente facendosi comunicare le carenze riscontrate.

Il volontario o la farmacia accederanno ad un link online dove sarà attivato un sistema rapido di acquisizione dati che in meno di un minuto consentirà di aggiornare la situazione.

Come funziona il sistema sperimentale per il monitoraggio della carenza di farmaci

Il software che abbiamo approntato è molto semplice da utilizzare. Si accede tramite un link che riceveranno via mail i segnalatori. Prevede una prima schermata dove vengono richiesti login e password assegnati ad ogni segnalatore che opera a livello di città.

< Schermata di login >

 

Successivamente il sistema visualizza le segnalazioni già fatte dallo stesso utente ordine cronologico e presenta il modulo per caricare una nuova segnalazione.

< Schermata di esempio >

L’utente dovrà indicare :

  • il tipo di segnalazione (carenza temporanea o prodotto ritirato dal mercato)
  • il farmaco oggetto della segnalazione (se si deve segnalare più farmaci effettuare più segnalazioni) – Scarica l’elenco dei farmaci monitorati.
  • la data presunta di fine carenza (nota al farmacista)
  • eventuali note (non obbligatorie)

La copertura raggiunta dalla rete

Ad oggi sono state coperte le seguenti città :

Campania:
Salerno
Avellino
Benevento
Caserta
Vallo della Lucania
Battipaglia
 
Basilicata:
Potenza
Matera
 
Puglia:
Bari
Barletta
Brindisi
Foggi
Lecce
Taranto
Trani
 
Calabria:
Catanzaro
Cosenza
Reggio Calabria
Crotone
Vibo Valenzia
 
Sicilia:
Catania
Palermo
Mesina
 
Lazio:
Ciampino
Roma Nord
 
Toscana:
Pisa
Livorno
Massa-Carrara
Umbria:
Perugia
 
Piemonte:
Torino
 
Lombardia:
Milano Centro
Milano Nord
Friuli Venezia Giulia:
Udine

Per aderire scrivere a info@comitatoparkinson.it  indicando per quale città si può dare supporto.

E’ aperta la caccia al farmaco anti-parkinson Sirio®

Ci risiamo. Dopo la caccia al farmaco antiparkinson Sinemet® dei scorsi mesi (https://goo.gl/t91517) ora e’ aperta la caccia al Sirio®. Ci stanno arrivando segnalazioni sempre piu’ frequenti che non si trova in nessuno dei dosaggi previsti (12,5+125 e 25+250). Abbiamo contattato la produttrice e depositaria del brevetto : Chiesi Farmaceutici.

La Chiesi Farmaceutici nel 2017 ha dichiarato una crescita +7% rispetto al 2015 con un fatturato 2016 che ha raggiunto 1.571 milioni di euro, impiega 4813 addetti in tre stabilimenti di produzione, di cui due in Italia, e’ una delle prime 50 aziende al mondo. La stessa azienda ci ha dichiarato che in merito alla indisponibilita’ del suo prodotto Sirio®, per cui NON ESISTE GENERICO (verificato da https://www.altroconsumo.it/salute/farmaci/calcola-risparmia/banca-dati-farmaci) : “non disponiamo di scorte pronte del prodotto, in nessuno dei due dosaggi richiesti, prevediamo che il 25+250 tornera’ disponibile il 16 marzo ed il 12,5+125 verso il 6 aprile, abbiamo debitamente informato AIFA del problema, se c’e’ qualcosa sul mercato forse si puo’ trovare in giacenza presso farmacie o distributori.”.

Sul sito dell’Agenzia il farmaco dal seguente elenco http://www.agenziafarmaco.gov.it/sites/default/files/elenco_medicinali_carenti_01.03.2018.pdf risulta aperta il 7 febbraio una segnalazione per problemi produttivi solo per il Sirio® 25+250.

Aggiornamento del 12/03/2018 :

Grazie alle segnalazioni ed alla rete si è provveduto a spedire dai magazzini o dalle farmacie dove avanzava. Nel frattempo il problema di produzione, che poi ci è stato spiegato essere stato causato dalla indisponibilità della levodopa da parte di un fornitore straniero, sarà ovviato presto ed il farmaco dovrebbe tornare disponibile completamente entro la fine del mese.

Aggiornamento del 10/04/2018 :

La Chiesi Farmaceutici aveva assicurato che già dal 16 marzo la situazione si sarebbe normalizzata e che il 6 aprile si sarebbe completamente risolta. Oggi è il 10 aprile. Il Sirio continua a non essere disponibile in modo omogeneo sul territorio. Riceviamo ancora più segnalazioni dello scorso mese.

Il Comitato, le Associazioni ed i volontari hanno sopperito alla TOTALE ASSENZA DELLE ISTITUZIONI veicolando rimanenze di magazzino e scorte personali in giro per l’Italia. Ma stiamo grattando il fondo del barile. Al più presto si terrà l’usuale webinar settimanale del Consiglio Direttivo del Comitato Italiano Associazioni Parkinson, all’ordine del giorno alcune proposte OPERATIVE per risolvere il problema. Se avete proposte, idee o informazioni fatevi avanti.

Aggiornamento del 17/04/2018 :

Aggiornamento ufficiale AIFA alla data odierna : nuova data presunta regolarizzazione disponibilità stabilita per il 20-04-2018. Da nostre fonti ufficiose ci viene rassicurato che effettivamente il 20-04 il Sirio® sarà reso disponibile per la distribuzione.

Aggiornamento del 19/04/2018 :

Nella giornata di ieri molte associazioni hanno ricevuto una comunicazione ufficiale dalla Chiesi Farmaceutici dove si dichiara il farmaco Sirio non disponibile su tutto il territorio italiano e si prevede il ripristino presso le farmacie entro giugno. Leggi la comunicazione ufficiale.

Una persona con Parkinson ci ha chiesto : “ma i farmaci li fanno veramente per noi ?”

Vi preghiamo leggere la tabella seguente dove abbiamo riportato la cronistoria delle comunicazioni ufficiali. L’Ordine dei Farmacisti è stato informato della carenza dei farmaci il 18 gennaio 2018. Le Associazioni, le persone con Parkinson, i caregiver TRE MESI dopo (per la precisione 89 giorni).

Data Comunicazione Medicinale Data presumibile inizio carenza Data presunta ripristino regolarità Fonte

18/01

Comunicazione Chiesi => Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani SIRIO 12,5 mg + 125 mg 60 cpr effervescenti

15/01/2018

12/02/2018

FOFI – AIFA

09/02

Comunicazione Chiesi => Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani SIRIO 25 mg + 100 mg 60 cpr effervescenti, Aic 035625072

07/02/2018

16/03/2018

http://www.ilfarmacistaonline.it/federazione/articolo.php?articolo_id=58860

07/02

Comunicazione Chiesi => AIFA SIRIO 25 mg + 100 mg 60 cpr effervescenti, Aic 035625072

07/02/2018

20/04/2018

AIFA

06/03

Comunicazione Chiesi => Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani SIRIO 12,5 mg + 125 mg 60 cpr effervescenti

02/03/2018

12/03/2018

FOFI – AIFA

15/03

Comunicazione Chiesi => Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani SIRIO 25 mg + 100 mg 60 cpr effervescenti, Aic 035625072

16/03/2018

06/04/2018

http://www.ilfarmacistaonline.it/federazione/articolo.php?articolo_id=59936

13/04

Comunicazione Chiesi => Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani SIRIO 25mg + 100 mg 60 cpr effervescenti, AIC 035625072

11/04/2018

20/04

http://www.ilfarmacistaonline.it/federazione/articolo.php?articolo_id=60759

18/04

Comunicazione Chiesi => Associazioni Parkinson Sirio (entrambi i dosaggi)
https://www.neuroalleanza.it/wp-content/uploads/2018/03/Comunicato-Chiesi-Prodotto-Sirio.pdf

07/05

Comunicato stampa  Sirio (entrambi i dosaggi)

07/05

23/05

Comunicato Stampa Sirio (entrambi i dosaggi)

07/05

Alla luce anche di questa evoluzione, che ci lascia basiti, il Comitato Italiano Associazioni Parkinson ha deciso di avviare immediatamente una rete di monitoraggio della disponibilità dei farmaci sul territorio nazionale. Aiutaci a monitorare la situazione nella tua città, aderisci alla rete.

Aggiornamento del 02/05/2018 :

Il farmaco non è ancora disponibile, nel frattempo i volontari ci hanno segnalato l’APP e sito internet cercafarmaco.it, che consente di cercare la farmacia più vicina che dispone di un determinato farmaco. L’abbiamo testata, limitata pur a sole 1300 farmacie aderenti su 18000, ci ha permesso di risolvere diverse emergenze. Vi ricordiamo che potete anche rivolgervi al Servizio Farmaco Line di AIFA al numero verde 800 571661 o all’email farmaciline@aifa.gov.it.

Aggiornamento del 05/05/2018 :

Si è tenuta a Milano una riunione tra il Comitato Italiano Associazioni Parkinson e la Confederazione Parkinson Italia dove, tra i vari argomenti, si è trattato dell’emergenza farmaci. Il Comitato ha proposto a Parkinson Italia di estendere il progetto sul monitoraggio della carenza farmaci a tutte le associazioni, il Consiglio Direttivo di Parkinson Italia, ad oggi, non ci ha ancora risposto in merito.


Aggiornamento del 07/maggio/2018 :

La Chiesi Farmaceutici ha emesso un nuovo comunicato che potete visionare dal seguente link :

https://www.neuroalleanza.it/wp-content/uploads/2018/03/Comunicato-Chiesi-Prodotto-Sirio-07052018-1.pdf

Aggiornamento del 16/maggio/2018 :

Riceviamo per conoscenza dalla ADICONSUM una risposta ricevuta dalla Chiesi Farmaceutici in data 11-05-2018 in cui si afferma che la fine della carenza è traslata al 30/06. Nella realtà dopo un confronto diretto con il management di Chiesi è risultati che questa comunicazione era precedente.
Aggiornamento del 19/maggio/2018 :
Siamo finalmente riusciti ad entrare in contatto con AIFA la quale ci ha chiesto di relazionare dettagliatamente quanto sta accadendo.

L’AIFA ci ha ufficialmente detto che il 7 maggio è terminata la carenza del Sirio®. E’ stato già rimosso dall’elenco dei farmaci con difficoltà di reperimento. Per loro il problema è risolto.

CI ha confermato l’importanza di avere dati dettagliati circa le carenze. A tal fine sollecitiamo tutti di attivarsi OPERATIVAENTE aiutandoci in questa battaglia. Abbiamo fatto uno sforzo allucinante per mettere in piedi in tempi record la piattaforma di monitoraggio ma se VOI non ci aiutate sul territorio è tutto perfettamente inutile. Vi chiediamo 30 minuti a settimana, cliccate il seguente link per attivarvi subito : http://comitatoparkinson.it/2018/03/12/4623/. Ricordiamo che in caso di emergenza potete chiedere alla farmacia di fare richiesta diretta al produttore di spedire il farmaco in urgenza presso la farmacia stessa.

SOLO I FARMACISTI POSSONO INVIARE LA RICHIESTA che va inviata ai riferimenti che LORO HANNO, se vi dichiarano che non conoscono i riferimenti segnalatecelo subito a emergenza.farmaci@comitatoparkinson.it.

Se invece volete comunicare un disservizio generale direttamente a Chiesi potente farlo via email all’indirizzo sirio@chiesi.com.

Aggiornamento del 23/maggio/2018 :
Riceviamo da Chiesi Farmaceutici un nuovo comunicato ufficiale. Rileviamo con piacere un importante cambiamento sia nei contenuti che nella forma.
Clicca qui per leggere il comunicato.
Dal monitoraggio sulla carenza dei farmaci stiamo rilevando una diminuizione delle richieste di aiuto ed una flessione delle segnalazioni. Questo ci fa pensare che il Sirio stia tornando normalmente disponibille.
Aggiornamento del 25/maggio/2018 :
In occasione del convegno Limpe DIsmov a Roma abbiamo incontrato il Dott. Zibellini, Medical Director di Chiesi Farmaceutici, che si è reso disponibile ad un confronto cordiale e costruttivo.

Cosa ha causato la carenza del Sirio in questi mesi ?
La carenza è stata causata dalla indisponibilità di un componente, la levodopa, fornito da una ditta straniera, evento che non si era mai verificato ed era del tutto imprevedibile. Inizialmente si è ricorso alle scorte accantonate che però non sono state sufficienti a mantenere attiva la produzione.
Perchè la risoluzione della carenza è stata rinviata più volte ?
Perchè si stimava di risolvere il problema per le date previste ma poi nella realtà non è stato possibile. Si è convenuto che la comunicazione non è stata gestita in modo ottimale, d’altra parte l’azienda non ha trovato una entità unica che aiutasse ad entrare in comunicazione con le associazioni. Le associazioni contattate sono quelle individuate tramite una ricerca online.
Come è la situazione ora ?
La produzione è stata riavviata, ad oggi sono state immesse sul mercato quantità doppie mensili rispetto all’anno scorso. Nonostante ciò alcune aree di Italia sono incomprensibilmente sguarnite mentre altre dispongono di quantitativi ingenti. E’ necessario monitorare la situazione ed intervenire laddove ci siano ancora difficoltà.
Potrà ricapitare in futuro ?
L’azienda per evitare il ripetersi di quanto accaduto si sta rendendo autonoma per la produzione del componente che è mancato.
Riceviamo ancora segnalazioni di carenze, cosa possiamo fare ?
Gli utenti finali possono chiedere alla farmacia di fare un ordine diretto alla Chiesi scrivendo a customerservice@chiesi.com o via fax al numero 0521 279781.
Se ci fossero ancora difficoltà nel reperimento del Sirio® gli utenti finali possono scrivere alla Chiesi Farmaceutici sirio@chiesi.com e/o se lo ritengono opportuno al Comitato Italiano Associazioni Parkinson all’indirizzo emergenza.farmaci@comitatoparkinson.it

Il macchinario MGRfUS : è veramente fantascienza ?

Il Governatore del Veneto Luca Zaia dichiara : “Sembra fantascienza ma non lo è. A Verona (ospedale Borgo Trento) per la prima volta in Europa abbiamo inaugurato un macchinario in grado di eliminare, nell’80% dei pazienti trattati, il tremore da Parkinson.”.

La notizia è del 14 febbraio 2018 ed è subito rimbalzata su tutti i network online e sui social. I telefoni del Comitato e delle Associazioni hanno cominciato  a squillare all’impazzata. Il tremore è il sintomo più ostico da trattare con le terapie oggi disponibili, è ovvio quindi che ci sia molta aspettativa da parte dei pazienti. Grazie alla nostra Ambasciatrice per il Veneto – Martina Buraschi – siamo entrati in contatto con il Prof. Michele TInazzi responsabile del Centro Disordini del Movimento dell’ospedale di Verona il quale il giorno successivo ci ha inviato un documento che spiega con estrema chiarezza le reali caratteristiche e potenzialità del macchinario MGRfUS e che potete scaricare intregralmente dal seguente link : Informativa pazienti MRgFUS-.

A titolo informativo segnaliamo che questa tecnica è disponibile anche in altre città d’Italia, come ad esempio a Palermo dove è operativa da agosto 2017 : http://www.sanita24.ilsole24ore.com/…

Riportiamo di seguito il parere di alcuni neurologi :

Dott.ssa Francesca Morgante
“In Italia ci sono anche altri centri che la fanno da almeno due anni. Uno di questi è a Palermo. Questa è tecnica ablativa ossia fa una lesione al cervello tramite ultrasuoni. È una tecnica che può curare il tremore solo da un lato per i pazienti che non sono elegibili per la DBS, ovviamente ha molto meno flessibilità perche si fa una lesione cerebrale per curare il tremore mentre con DBS si può sempre modificare la stimolazione e si può fare bilaterale. Diciamo che è la versione moderna Delle talamotomie che si fanno con la radiofrequenza da 30 anni. Io le faccio a Londra con il Prof Aziz nei Parkinson sopra 70 anni”

Dott. Alessandro Tessitore
“Cari Amici, ritengo doverose alcune precisazioni in qualità di membro del vostro comitato scientifico. La terapia con ultrasuoni focalizzati (FUS) è sicuramente una nuova speranza per i pazienti affetti da Parkinson. È tuttavia indicata solo in pazienti con tremore farmaco-resistente di una certa gravità. Non ha effetto sugli altri sintomi e non “guarisce” dalla malattia come leggo in alcuni articoli.
Anche per questa tecnica, come per le altre terapie non orali (chirurgiche o infusionali) è essenziale una corretta selezione del paziente valutando indicazioni e controindicazioni all’intervento. Sono tuttavia d’accordo sulla enorme potenzialità futura di questa metodica che andrà verificata con studi scientifici rigorosi. Ritengo che un’informazione corretta sia essenziale per combattere meglio e tutti insieme Mr. Parkinson 🤛🏻!”

I diritti delle persone con Parkinson

La malattia di Parkinson è stata descritta per la prima volta 200 anni fa. Ad oggi non esiste una cura, non sappiamo quanti malati ci sono in Italia, non sappiamo dove sono, non sappiamo come vengono curati e di cosa hanno bisogno. 
Sappiamo che la malattia negli ultimi anni colpisce sempre di più anche i giovani e che i malati sono raddoppiati negli ultimi 8 anni.

Purtroppo la mancata conoscenza della patologia, i pregiudizi, la società moderna che non ammette ingranaggi più lenti ci ha portato a divenire una comunità di invisibili.

Ora però, grazie anche all’operato delle Associazioni e del Comitato Nazionale, vogliamo che le persone con Parkinson conoscano i loro diritti nei vari ambiti. Sicuramente dobbiamo lavorare ancora molto per ottenere un completo riconoscimento di quanto ci spetta ed una qualità dell’offerta terapeutica perlomeno esaustiva ma intanto conosciamo meglio i nostri diritti e facciamoli valere denunciando INSIEME eventuali difficoltà o ingiustizie.

Di seguito riportiamo i nostri diritti classificati in diversi ambiti :

 

Beviamo … responsabilmente ! Cosa e come dovrebbe bere una persona con Parkinson

Rispondiamo collettivamente alla domanda che molti ci pongono quotidianamente ed ancor più d’estate. Cosa e come dovremmo bere ?
Per prendere le medicine orali il consiglio che molti neurologi danno è acqua a temperatura ambiente o leggermente fresca – NON GHIACCIATA -. evitando cosi anche  spiacevoli conseguenze come la congestione.
Per le medicine solubili (ad esempio il Sirio® che si scioglie spesso male rimanendo in parte nel bicchiere o sul cucchiaino), è preferibile utilizzare acqua frizzante o gassata. Per chi prende la vitamina C tramite Cebion o Magnesio Supremo (in questo caso si suggerisce acqua tiepida) si può prendere contemporaneamente. Per chi soffre di tremore la difficoltà del Sirio® a sciogliersi può diventare un problema importante dato che il classico movimento rotatorio del cucchiaino risulta essere impossibile.
In questi casi, volendo risolvere autonomamente, abbiamo osservato due tecniche.
La prima è quella di impiegare due bicchieri uguali, usare il primo mettendo acqua e pastiglia solubile, poi versare il contenuto da un bicchiere all’altro fino ad avvenuto scioglimento.
La seconda soluzione l’abbiamo vista adottare dai parky “senior” che usano la  cannuccia per ovviare ai problemi di disfagia. Soffiando moderatamente nella cannuccia lasciata immersa nel bicchiere si  producono delle bolle che agevoleranno lo scioglimento del farmaco.
Alcuni parky trovano beneficio nell’assumere le dosi di Levodopa sorseggiando del Tè verde, in particolare la qualità giapponese “Matcha” in infusione.
Il Tè verde è ricco di sostanze – la L-Theaina in primis – che agevolano la produzione di Dopamina.
Alcuni “colleghi” d’estate preparano al mattino una bottiglia da un litro o due con due o quattro bustine di Tè verde – o equivalente in infusione – che usano nel corso della giornata.

D’estate il quantitativo minimo di liquidi da assumere è di 2 litri. Questo è fondamentale per evitare la diminuzione di efficacia dei farmaci tipicamente segnalata nei mesi estivi.
Le bevande alcoliche sono fortemente sconsigliate perchè possono ridurre sensibilmente l’effetto benefico dei farmaci e di alcune integrazioni come la vitamina B1.
Sono altresì sconsigliate tutte le bevande ghiacciate e molto gassate perchè possono complicare la fase digestiva ed arrecare danno all’apparato digerente che per noi è molto importante mantenere in perfetta efficienza visto che è la via attraverso il quale assimiliamo i farmaci.
Riportiamo infine il consiglio dei “tre bicchieri” : per accelerare l’entrata in azione delle medicine assunte oralmente si suggerisce di bere tre bicchieri in sequenza dopo aver ingoiato la pasticca, l’acqua le farà superare più rapidamente lo stomaco facendola entrare nell’intestino tenue dove avviene effettivamente l’assimilazione.
Per i parky che hanno problemi nella deglutizione (disfagia) ricordiamo che :
  • la prima cosa è la posizione durante la deglutizione : busto eretto, piedi ben poggiati a terra e possibilmente avambracci appoggiati sui braccioli
  • l’ambiente deve essere accogliente, luminoso e deve mettere a proprio agio la persona
  • chi assiste deve trovarsi di fronte ed alla stessa altezza degli occhi
  • sono sconsigliati tutti gli alimenti che hanno consistenza mista (liquida, cremosa e solida)
  • le bevande liquide possono essere  assimilate tramite una cannuccia magari di dimensioni generose
revisione testo  a cura di Valeria Bastoncelli

Exenatide : farmaco anti-diabete sembra avere effetti benefici anche nella terapia del Parkinson – l’analisi di WeAreParky.

NEWS : Il parere della dott.ssa Morgante (13/09/20117)
“Il Prof. Foltynie ha fatto uno studio preliminare su pochi pazienti che l’ha portato a teorizzare che l’exenatide potesse essere un farmaco che rallenta la progressione di malattia (ossia neuroprotettivo). Da qui ha fatto questo studio su Lancet per capire comparato al placebo l’effetto dell’exenatide. Ora si vede che i pazienti che sono in terapia con Exenatide per un anno hanno una stabilità del loro UPDRS (che migliora di 1 punto, ossia è irrilevante), ossia la scala usata per valutare il Parkinson. Mentre quelli in palcebo hanno un peggioramento di 2 punti (che è la media del peggioramento dell’UPDRS se il Parkinson non è trattato). Loro stessi scrivono che non sanno se ciò si deve ad un vero effetto neuroprotettivo oppure sintomatico, ossia che exenatide funziona lievemente sui sintomi parkinsoniani. Una cosa simile successe con Jumex ed Azilect per cui gli entusiasmi furono molto elevati, poi si capiì che avevano solo effetto sintomatico.

Quindi, questa è un ricerca interessante, ma non ci sono dati per dire che exenatide blocca il Parkinson. In atto ci sono sperimentazioni sull’uomo con un razionale molto più forte di exentide nel rallentare la malattia, come gli anticorpi monoclonali control l’alfa-sinucleina. Tale sperimentazione sarà presto iniziata in centri italiani.

Spero di essere stata chiara e ti spiego cosa ho scritto ai miei pazienti. Se già fanno exenatide per il diabete, ovviamente continuatela. Ma non si può prescrivere questo farmaco a pazienti non diabetici sulla base del fatto che si è fatto uno studio su 60 persone al mondo e che fra l’altro per dirti la verità non è che stia presentando questi risultati pazzeschi.”

La notizia originale viene riportata dal portale Lancet.com (link ufficiale) il 3 agosto 2017 che in verità riporta l’esito di un trial (una sperimentazione) realizzata tra giugno 2014 e marzo 2015 su 62 pazienti con uno stadio di avanzamento medio della malattia di Parkinson. Lo studio (fase II) è durato in tutto 60 settimane. A 32 pazienti selezionati in modo casuale è stato chiesto di autosomministrarsi  una dose di 2 mg a settimana di Exenatide tramite iniezioni sottocutanee in aggiunta alla terapia abituale che non è stata modificata. Agli altri 30 pazienti è stato invece fornito un placebo. I test sulla presenza dell’exenatide sono stati fatti sia a livello ematico che di liquido spinale. Sono stati effettuati inoltre rilevamenti tramite scale cliniche (UPDRS II) e scansioni dell’attività dopaminergica (DatScan), fonte Michael J Fox Fundation che ha finanziato lo studio, il cui obiettivo era fornire una piattaforma per uno studio finale di Fase III che ad oggi non è stato ancora avviato.
Lo studio ha evidenziato un evidente miglioramento della sintomatologia e di fatto non sono stati evidenziati eventi avversi seri riconducibili direttamente alla sperimentazione. Gli autori dello studio nelle conclusioni dichiarano : “NON E’ CHIARO se l’exenatide influenza la patofisiologia (sintomi) o se ha effetti a lungo termine sulla patologia vera e propria (cioè se arresta la neurodegenerazione)”.

In realtà gli studi sul “riposizionamento” dell’exenatide sul Parkinson si svolgono dal lontano 2009 quando sono stati fatti i primi esperimenti sugli animali (Fase I) dalla Astrazeneca e dalla Bristol Meyers Squibb sui farmaci Byetta® e Bydureon®, in particolare all’epoca si rilevò un potenziale effetto neuroprotettivo nella terapia del Parkinson e delle ischemie, effetto dovuto alla stimolazione del ricettore GLP-1.

Abbiamo inoltre trovato uno studio del 2014 (Aviles-Olmos) che rileva effetti positivi sulla sintomatologia anche nei successivi 12 mesi alla fine della somministrazione. Questo è l’unico rilevamento che fa ben sperare su eventuali effetti “a lunga durata”.

L’Exenatide è la cura per il Parkinson che aspettavamo ?

La risposta migliore a questa domanda l’ha fornita chi “ha tirato fuori i soldi”, il dr. Weiner della MJFF :

“I risultati dello studio sono stimolanti ma i dati non sono sufficientemente “robusti” per dichiarare che la exenatide possa avere effetti benefici nella terapia del Parkinson. Per definire la exenatide sicura ed efficacia nella terapia del Parkinson serve uno studio più vasto e multicentrico ben progettato. Il meccanismo di funzionamento dell’exenatide e di medicine similari (come liraglutide e lixisenatide), così come rilevato da precedenti studi, li rende interessanti come obiettivi da approfondire. Finché non verrà però chiarito il ruolo potenziale di queste sostanze nell’ambito del Parkinson, i pazienti sono fortemente sconsigliati di aggiungerli alle loro terapie.”

Lo studio completo originale

Al seguente link potete scaricare il PDF completo dello studio originale.

Ma se funzionasse la terapia basata su exenatide quanto costerebbe in Italia ?

Un kit con 4 penne da 2 mg l’una di Bydureon® attualmente costa circa 500,00 €, sulla base dello studio si renderebbe necessario un kit al mese.

bydureon_pen_imageAd oggi non esiste un “generico” di questi farmaci. Si vocifera di un generico del Byetta® che però non ha la caratteristica di lento-rilascio che invece ha il Bydureon®, per questo Byetta® richiede due iniezioni al giorno.

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Quando la Fase III ? Chiedetelo a Trump !

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Il farmaco è già sul mercato approvato dalla FDA per la terapia del diabete. Quindi ha già seguito l’iter di approvazione fino alla Fase III. Secondo il “21st Century Cures Act” tanto voluto dall’amministrazione Obama e tanto avverso dal nuovo presidente USA, Donald Trump, la fase III in questi casi di “riposizionamento” non sarebbe strettamente necessaria consentendo di comprimere Fase II e III in un unico processo che potrebbe coinvolgere un gruppo di “soli” 1-300 pazienti. Questo ridurrebbe moltissimo sia i costi che i tempi di approvazione del farmaco da parte di FDA per la malattia di Parkinson.

Resterebbero da valutare i reali effetti benefici ed a corto-medio-lungo termine sulla patologia. Fonte : The Science of Parkinson’s disease

Il pensiero di WeAreParky : cura o terapia ?

L’obiettivo della maggior parte delle ricerche condotte sulla malattia di Parkinson è finalmente focalizzato sulla ricerca di una cura.

Cura e terapia hanno due significati ben diversi :

  • La cura mette fine alla patologia, cioè si “guarisce”
  • La terapia aiuta a gestire la patologia agendo in modo benefico sui sintomi

Parlando però di malattia neurologica la cosa diviene ancora più complessa perchè come sappiamo le cellule nervose una volta danneggiate non possono essere riparate. Questo significa che anche se fermassimo la neurodegenerazione, i danni fatti restano, possiamo ovviamente sempre lavorare sulla riabilitazione.

Nel caso della malattia di Parkinson, dove la popolazione colpita si trova in diverse fasi della malattia – che vanno da coloro che non sono ancora a conoscenza della loro condizione (pre-diagnosi) a quelli in stadi più avanzati della malattia. La discussione di una “cura per la malattia di Parkinson” deve essere quindi focalizzata a livello temporale.

In parole semplici : ipotizziamo che tutto vada bene ossia che la fase III determini che l’Exenatide funzioni bene agendo sui sintomi e fermando o rallentando la neurodegenerazione senza avere effetti collaterali importanti. Si configurano due significati ben diversi :

  • Per un neodiagnosticato avremmo la cura.
  • Per gli altri avremmo una terapia farmacologica che ferma la neurodegenerazione interrompendo il peggioramento dei sintomi

Il parere dei neurologi italiani

Abbiamo chiesto a molti amici neurologi cosa ne pensano, speriamo di poter pubblicare presto le loro risposte.

 

Tutte le Associazioni Parkinson delle Regioni e Città Italiane

Non era mai stato fatto. Esistevano elenchi di Associazioni ma limitati all’appartenenza a talune confederazioni o gruppi. Noi di WeArePrky crediamo nella condivisione e pensiamo che il nostro parkinson sia uguale a quello di tutti gli altri fratelli e sorelle parky che combattono ogni giorno per avere una qualità di vita migliore. Per questo motivo, con fatica, abbiamo realizzato questo censimento trasversale e nazionale. Il censimento si riferisce alle associazioni costituite in forma no-profit. Inviatiamo a controllare l’elenco e comunicarci tempestivamente aggiornamenti o nuovi inserimenti da fare. L’iscrizione OVVIAMENTE è gratuita e non comporta alcun onere.

RINGRAZIAMO TUTTI I VOLONTARI
CHE SI SONO ADOPERATI PER LA REALIZZAZIONE DELL’ARCHIVIO.

Link all’archivio aggiornato nazionale della Associazioni Italia_piantina

“UN ELEVATO USO DI LATTICINI AUMENTA DEL 60% LA POSSIBILITA’ DI CONTRARRE IL PARKINSON”.

Il titolo apparso su varie testate tra il 2015 ed il 2016 secondo noi è FALSO ! Una fake news per distogliere l’attenzione da una verità ben peggiore.

Non è una novità, già nel 2008, e sottolineo “2 0 0 8” , uno studio (http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2232901/) molto approfondito che ha seguito 130.000 persone per 9 anni aveva dimostrato in modo netto e chiaro la correlazione diretta tra un consumo elevato di latticini e l’insorgenza di varie patologie, tra cui il Parkinson. Faccio presente che ci sono studi precedenti ma prendiamo per buono questo vista l’ampia corte di dati.

A dicembre 2015 è stato pubblicato uno studio condotto a partire dagli anni 80, per -trenta anni – su circa 500 pazienti. Questo studio (http://neurosciencenews.com/signs-of-parkinsons-linked-to-pesticides-found-in-milk-in-early-80s/) ha dimostrato che bastano due bicchieri al giorno di latte contaminato da pesticidi per arrecare danni importanti alle cellule celebrali (si parla del 40% in meno di funzionalità).

Quindi per fare informazione CORRETTA e indipendente dai dettami del consumismo, il messaggio completo è : almeno da un paio di decenni ci stiamo avvelenando sistematicamente alimentandoci con alimenti pericolosi regolarmente venduti nei supermercati. Questo vale per il latte ma in realtà vale per tutti i prodotti legati alle coltivazioni ed ai pascoli che alimentano gli animali di cui poi mangiamo la carne. Ma ovviamente nessuno lo dirà mai apertamente, perchè ammettere una cosa del genere sarebbe come dichiararsi colpevoli di tutte le sofferenze e le morti causate dall’inquinamento. Quindi per comodità del momento si incolpa il latte, ma non è IL LATTE il problema.

A conferma di queste considerazioni è possibile analizzare le statistiche sulle principali cause di morte in Europa (http://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php/Causes_of_death_statistics/it), noterete che gli incidenti stradali e le malattie cardiache grazie alle tecnologie, all’avanzamento della conoscenza ed alla prevenzione sono diminuite e continuano a diminuire, così come migliora, anche se lievemente, il cancro. Solo l’incidenza delle patologie del sistema nervoso è inesorabilmente in aumento costante (studi aggiornati a giugno 2016).

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Questo nonostante i milioni di euro e di dollari raccolti per la ricerca scientifica, ma a cosa serve la ricerca se non dichiariamo e affrontiamo la causa ?

“La diffusione del Parkinson è in costante aumento e l’età di esordio sta scendendo progressivamente perchè i diagnosticati di oggi sono almeno 30 anni che stanno inconsapevolmente assumendo sostanze tossiche e vivendo in un ambiente insano”.

Frutta, verdura, uova, carne, latte, se fossero sani probabilmente non contribuirebbero all’insorgenza del Parkinson o il cancro o altre patologie, o almeno non con questa frequenza. Così come vivere in un ecosistema sano, dove l’aria e l’acqua non sono appestate da prodotti chimici, probabilmente ridurrebbe di molto il rischio di ammalarsi, non a caso il Parkinson in Francia è considerata una patologia professionale per gli operatori agricoli (articolo di approfondimento).

Questa è la mia personale ipotesi come paziente attivo, suffragata da dati e studi ufficiali, sicuramente contestabile, attendo feedback autorevoli. 

Giulio Maldacea – Presidente dell’Associazione WeAreParky ONLUS

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