Il mancato inserimento del Parkinson e dei parkinsonismi nelle “tabelle di fragilità”

Il Parkinson ed i parkinsonismi| sono le uniche patologie croniche a non essere state inserite nelle tabelle.

In data 12 aprile 2021 il Comitato ha convocato un riunione urgente di tutte le associazioni piemontesi per discutere la situazione e predisporre un elenco condiviso delle problematiche da presentare alla Regione Piemonte. Tale riunione ha evidenziato da parte delle Associazioni come massima urgenza la tempistica e la modalità di esecuzione del piano vaccini.
Già la settimana precedente in Liguria il capogruppo di Linea Condivisa Gianni Pastorino aveva presentato una istanza al Consiglio Regionale della “Liguria” ottenendo un “… intervento urgente da parte del presidente Giovanni Toti nei confronti del ministro alla Salute Roberto Speranza e del presidente dell’Istituto superiore di sanità dott. Silvio Brusaferro. Al centro della richiesta: “date certe per la vaccinazione covid-19 per tutte le persone affette da Parkinson e da altri parkinsonismi.
Grazie alla collaborazione tra il consigliere ligure Pastorino, il consigliere piemontese Marco Grimaldi e da diiversi endorsment ricevuti in data 14 aprile è stata presentata una interrogazione nel corso della seduta del Consiglio Regionale del Piemonte a cui ha dato immediata risposta l’Assessore alla sanità Icardi che ha riconosciuto le persone affette da Parkinson e parkinsonismi come soggetti vulnerabili e che quindi “… rientrano anche i soggetti affetti dal morbo di Parkinson…”.

Link 1: articolo La voce di Genova “Vaccino ai malati di Parkinson e altri parkinsonismi, approvato l’odg di Linea Condivisa per avere date certe“
Link 2: video della risposta dell’Assessore Icardi
Link 3: articolo del Dr. Bastian Bloem “Le persone con Parkinson dovrebbero avere la priorità per i vaccini COVID-19). Tradotto in italiano. Il Dr. Bastian Bloem sottolinea che la diminuzione dell’attività fisica a causa delle restrizioni, associata allo stress acuto e cronico dalla pandemia mette le persone affette da Parkinson in una condizione di maggiore rischio.

Il passaggio successivo doveva essere quello di divulgare quanto definito presso le altre regioni ed ottenere una audizione presso il Ministero della Salute per presentare in modo unitario l’elenco completo delle nostre problematiche:

  • Riconoscimento della condizione di “fragilità” indipendentemente dalla stadiazione
  • Carenza farmaci
  • Linee guida prevenzione Covid
  • Linee guida per ospedalizzazione adeguata alla condizione del paziente
  • Riconoscimento della figura del familiare caregiver – con Legge nazionale – al fine dell’ottenimento di soluzioni concrete e rispondenti ai reali bisogni
  • Riduzione dei tempi per l’ottenimento delle visite di controllo e dei servizi diagnostici

Approfondimenti:

 

Le persone con Parkinson dovrebbero avere la priorità per i vaccini COVID

“Le persone con Parkinson sono veramente un gruppo ad alto rischio che merita di essere vaccinato rapidamente,”
Bastiaan R. Bloem, autore principale e direttore del Radboud University Nijmegen Medical Centre

Le persone con Parkinson dovrebbero avere la priorità per i vaccini COVID-19

Alle persone con Parkinson dovrebbe essere data priorità per ottenere i vaccini perché, nel caso di infezione, rischiano di sviluppare sintomi gravi, questo è quello che affermano gli esperti a livello nazionale ed internazionale.

Questo non significa che per una persona con Parkinson ci sia un rischio maggiore di infezione, ma che in caso di infezione è più probabile che sviluppi sintomi gravi.

L’interazione e la compatibilità tra vaccini e Parkinson

In un articolo pubblicato sul Journal of Parkinson’s Disease, scienziati e medici professionisti hanno detto che i vaccini approvati a base di mRNA da Pfizer-Biontech e Moderna non sono noti per interagire con la degenerazione cerebrale causata da PD.

Non vi è inoltre alcuna prova che i vaccini COVID-19 possano interferire con le attuali terapie del Parkinson. Citando i dati degli studi clinici di Fase 3, gli autori dell’articolo hanno notato che i tipi o l’incidenza degli effetti collaterali dei vaccini COVID-19 nelle persone con malattia di Parkinson era pari a quello delle persone sane.

Perchè è urgente vaccinare le persone affette da Parkinson  ?

Il Dr. Bloem sottolinea che la diminuzione dell’attività fisica a causa delle restrizioni, associata allo stress acuto e cronico dalla pandemia mette le persone affette da Parkinson in una condizione di maggiore rischio nel caso di infezione da Covid-19.

Il Dr. Bloem ha detto inoltre che i politici dovrebbero dare priorità ai vaccini per le persone con Parkinson ed i medici non dovrebbero esitare a prescrivere il vaccino ed i pazienti stessi non dovrebbero preoccuparsi nel ricevere le dosi.

Tuttavia, ha esortato cautela per pazienti anziani molto fragili che si trovano in una fase avanzata della patologia.

Tratto e tradotto da: JPD – il Dr Bloem è co-autore del testo “De Parkinson Pandemi” in uscita nel mese di giugno 2021

E per le persone affette da parkinsonismi ?

“Sono direttore clinico presso CurePSP, un’organizzazione senza scopo di lucro con sede a New York City, dedicata al supporto di coloro che soffrono di PSP, CBD e MSA e delle loro famiglie e di coloro che si prendono cura di loro. Questo memo indica che PSP, CBD o MSA sono condizioni che aumentano il rischio di morte da Covid-19 e quindi dovrebbero qualificarsi come condizioni sottostanti che garantiscono la priorità per la ricezione di un vaccino Covid.”
Dr Lawrence I. Golbe, MD, Director of Clinical Affairs, CurePSP – Fonte

L’opinione della International Parkinson and Movement Disorder Society

“Abbiamo incoraggiato la nostra comunità di specialisti sanitari a raccomandare la vaccinazione COVID-19 ai loro pazienti con PD (o ai loro caregiver responsabili) a meno che non ci sia un motivo specifico che preclude la somministrazione. Raccomandiamo inoltre ai pazienti di farsi avanti per cercare il vaccino non appena è disponibile. La raccomandazione viene fornita perché i benefici ed i rischi non sono diversi rispetto alla popolazione generale (della stessa età) e perché vogliamo che i nostri pazienti siano protetti contro la malattia e le sue conseguenze. Questa conclusione può essere estesa anche a pazienti con altri disturbi del movimento che non hanno mostrato differenze nei dati del vaccino riportati.”

Fonte