Lorena combatte il Parkinson a colpi di … uncinetto !

Lorena Briozzo, ligure DOC, ha trovato un modo molto originale di combattere il Parkinson ad esordio giovanile che le è stato diagnosticato 2 anni fa.

Abbiamo conosciuto Lorena alla Walk4Parkinsons di quest’anno, anzi, nella realtà in quella occasione lei ha conosciuto noi ! Ci ha tenuti sott’occhio e qualche giorno dopo ci ha scritto promettendoci di venirci a trovare ad Albenga in occasione del Tremolo Day.

E’ stata di parola ed è stata una scoperta molto piacevole tanto che le abbiamo proposto di raccontarci la sua storia che vi riportiamo di seguito.


“Ho avuto la diagnosi del Parkinson nel febbraio 2017. Subito mi sono intristita, ma mentre passavano i giorni ed i mesi mi sono guardata allo specchio e mi sono detta :

no, non posso mollare così è troppo facile, non è giusto né per me né tanto meno per la mia famiglia. Devo reagire, non devo fare il “suo gioco”, gliela renderò dura, molto dura.

Ho incominciato a lavorare all’uncinetto con la tecnica amigurumi (arte giapponese di realizzare pupazzi e decorazioni all’uncinetto – Wikipedia). Con questo hobby diventato presto una passione, voglio prendere di petto il Parkinson. Infatti direte : ma proprio quello dovevi fare? E si proprio quello, nonostante il tremore alla mano destra realizzo creazioni con tantissimi colori. Con ciò voglio dimostrare che nonostante l’ospite indesiderato ho ancora tanto da esprimere e da dare. I miei “LAVORETTI” pieni di colori mi danno gioia e soddisfazione. A fine lavoro ammiro la mia creazione contenta perché nasce dalle mie mani tremoline, e mi dico :

Lorena puoi ancora colorare la tua vita e quella degli altri.

La vita non è stata molto clemente già anni prima della scoperta del Parkinson ho perso mio marito all’età di 35 anni per una grave forma di leucemia lasciandomi con nostra figlia di appena 5 anni. Nella sfortuna sono, siamo state fortunate, perché ho conosciuto il mio compagno Fabio. Mia figlia e il mio compagno mi spronano ad essere positiva ed a non mollare mai. Mi stimolano a lottare, andando a camminare, in piscina.

ho imparato a nuotare circa sei anni fa… nuotare è un parolone diciamo che galleggio bene 🙂

Mi piace molto ascoltare musica, canticchiare. Vi rivelo una cosa, un anno e mezzo fa mi sono comprata il flauto di pan (amo molto la musica peruviana) e non sapendo da che parte cominciare per suonarlo mi sono impuntata e guardando qualche tutorial qualcosina suono. Dimenticavo : ogni giorno assumo una dose massiccia di pet therapy dal mio cagnolino Otto. Ho messo al fuoco tante cose che mi ci vorrebbero 10 mani e, giornate di 48 ore, mai mollare ! NEVER GIVE UP !”

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Licenziato a causa del Parkinson. Azienda di Latina condannata al reintegro immediato.

L’azienda Brevetti Catis – Fonderie Pontine aveva licenziato una suo dipendente al quale, all’età di 47 anni, era stata diagnosticata una forma ad esordio giovanile di Parkinson. L’azienda, come nel caso di Franco Minutiello (sentenza online), aveva ignorato i diritti riconosciuti dalla Costituzione e dalle successive normative che sollecitano l’azienda, in caso di sopravvenute difficoltà legate a patologie croniche, a cercare di ricollocare il proprio dipendente in mansioni più confacenti alle abilità lavorative.

Soddisfazione è stata espressa da parte dell’avvocato Leggiero (sito web studio legale) che ha difeso la persona con Parkinson: “Sentenza giusta e giuridicamente corretta – ha commentato il giuslavorista – poiché il Tribunale adito, accogliendo in toto le nostre richieste, ha accertato la non inidoneità assoluta del mio assistito con la conseguente possibilità a carico dell’azienda di poter adibire quest’ultimo a mansioni confacenti il suo stato di salute e ciò nel rispetto degli articoli 32 e 38 della Costituzione con il combinato disposto dell’articolo 2087 del Codice Civile e della Legge 68/’99. Così facendo è stato ripristinato il diritto al lavoro confacente lo stato di salute del dipendente e, conseguentemente, la necessità da parte del datore di lavoro di rispettare i principi di correttezza e buona fede a tutela della dignità del lavoratore prima di procedere a ‘licenziamenti selvaggi’”.

 

Samantha Vizentin entra a far parte del team dei Dopamine Hero (videointervista)

Verbania, 2 settembre 2019. Il Consiglio Direttivo del Comitato Italiano Associazioni Parkinson ha insignito Samantha Brouwer Vizentin del titolo di DOPAMINE HERO.

Classe ’72 (un annata storica …), cognome evidentemente di origini venete, Samantha si è fatta conoscere nel mondo social della comunità parkynsoniana italiana da pochi mesi, inizialmente trasmettendo l’inquietudine per la propria condizione così come fanno tanti di noi. I suoi post e le sue foto nel corso dei mesi hanno avuto una rapida evoluzione.

Samantha ha trovato proprio nella comunicazione e nella condivisione uno strumento che ha agevolato quello che lei chiama “il click” nel cervello. Quel click che molti di noi conoscono bene e che ti sblocca facendoti reagire e vedere le cose in modo diverso e più positivo. Un click che abbiamo studiato anche dal punto di vista scientifico perchè vorremmo capire, vorremmo aiutare anche gli altri che ancora vedono tutto buio a sentire quel click magico nella propria testa, perchè vorremmo che reagissero, perchè vorremmo che nessuno passi per il nostro inferno. Studiando e condividendo le nostre esperienze abbiamo scoperto che quel click ha un nome scientifico piuttosto criptico : PTG (Post Traumatic Grown | Crescita Post Traumatica).

“Ho ricevuto un regalo. Uno specchio. Ma questo specchio è diverso. Tutte le volte quando mi guardo io non mi vedo né bella né brutta, io non vedo né il mio viso né il mio corpo, io vedo oltre, e questo specchio mi ha fatto scoprire le parti di me che neanche non sapevo di avere. Questo specchio mi ha fatto capire cosa significa veramente essere felici, svegliarsi con un sorriso, andare dormire con un sorriso.
Tutte le volte quando mi guardo mi viene voglia di ballare, di cantare , di urlare al mondo che ho tanta voglia di vivere, scoprire, sognare, viaggiare, di lottare…..perché il tempo vola, per noi forse ancora piu veloce, perché sappiamo cosa ci aspetta è allora io voglio sorridere, essere felice…anche piangere, ma voglio volare.”

La luce nuova nei suoi occhi le ha permesso di vedere una nuova strada, sicuramente ripida e piena di insidie, ma pur sempre una strada nuova, verso un nuovo orizzonte, non più aspettando speranze ma viaggiando verso prospettive. Un viaggio da fare nella natura che Samantha adora e che non si lascia sfuggire cogliendo immagini che ci trasmette tramite i social e tramite il suo blog https://www.facebook.com/fourfriendswithparkinsons/